Politica / Dibattito

Le minoranze stroncano Fugatti. Zeni: “Atti forzati nella seconda fase del Covid, macchia della legislatura”

Opposizioni scatenate nello spazio del Consiglio provinciale sull’assestamento di bilancio. Tonini (Pd): “L’autonomia trentina ne esce indebolita da questi ultimi 5 anni”. Savoi (Lega) non ci sta e accusa il centrosinistra: “Avete bloccato tutto in aula”

IL PRESIDENTE L'intervento di Fugatti

TRENTO. La seconda giornata d’aula di questa sessione di fine luglio,  dedicata all’assestamento di bilancio, è iniziata con la discussione generale sul rendiconto. La prima a intervenire è stata Lucia Coppola (Europa Verde) che ha ricordato come le minoranze abbiano, nel corso della legislatura, mostrato grande senso di responsabilità. Per la consigliera questa legislatura è stata caratterizzata “da decisioni molto direttive, spesso autoreferenziali per non dire autoritarie”. I cambiamenti climatici impattano troppo sull’ambiente e costringono a ripensare i modelli di consumo e produzione: molto di più per Coppola si sarebbe potuto fare per le persone, per capire e soddisfare i bisogni primari. Tra questi la sopravvivenza fisica: fare la spesa non è più scontato per tutti. Medici e infermieri si sono confrontati con il Covid e sopportato una grande pressione, sono emerse le criticità della sanità. Coppola ha fatto riferimento al tema della medicina territoriale, all’aumento delle patologie psichiatriche dopo la pandemia (andrebbe ripristinata la medicina scolastica). Sarebbe arrivato il momento di definire cosa si farà nelle case della salute, ha detto, bisogna intervenire sulla difficoltà di prenotare appuntamenti al Cup. Il diritto alla salute e alla casa.

Durissimo anche l’intervento di Giorgio Tonini (Pd) : “La legislatura – ha ricordato - si va chiudendo al termine di un quinquennio aperto dalla tempesta Vaia che ha spazzato via le tesi negazioniste sui cambiamenti climatici, che ha visto l’aggressione russa all’Ucraina, il Movimento 5 Stelle al governo in Italia per la prima volta, la Lega alla prima volta alla guida del Trentino, la prima volta di una donna e di una ex missina alla guida del Paese. Avvenimenti da cui l’autonomia trentina esce indebolita: se un’autonomia speciale rinuncia a governare e si limita ad amministrare di fatto si riduce da sola a rango di autonomia ordinaria ed è quello che purtroppo sta accadendo all’autonomia trentina dopo cinque anni di governo del centrodestra. La nave va, ha detto il presidente Fugatti, ha ricordato Tonini, ma l’impressione è che non sappia dove va, che siano le correnti a guidarla”.

Assestamento di bilancio, la relazione del presidente by Red Azione on Scribd

E ancora: “La Provincia si è lanciata nell’occupare tutto l’occupabile, esempio per il consigliere ne è la vicenda del concerto di Vasco Rossi che ha visto la Provincia in competizione con il Comune di Modena. Una mortificazione del carattere quasi statuale dell’autonomia. Il principale e unico strumento di governo è diventata la trimestrale di cassa: una leggina finanziaria che prevede continui assestamenti. Per il consigliere del Pd si è assistito al trionfo dello sguardo a breve termine, dopo cinque anni i problemi di cinque anni fa sono intonsi e indomiti: il tema della difesa dello Statuto, il mismatching tra domanda e offerta nel lavoro, la crisi demografica inseguita con piccoli bonus, la sistemazione dell’Autobrennero e la gestione dei grandi carnivori. Tutti, ha detto Tonini, ci hanno rimesso in autonomia”

Per Luca Zeni (Pd) la più grande macchia che rimarrà sulla legislatura per il consigliere del Pd sarà la seconda fase del Covid, “quando per mantenere la zona gialla e mirando alla riapertura delle piste si usò l’escamotage sui dati, una forzatura che causò alcune centinaia di morti in più”. Ha quindi proseguito sulla sanità: sono stati rimessi i distretti del passato e si è chiamato ospedale policentrico. La forte crisi della sanità trentina per Zeni ha visto il problema della destrutturazione, ha subito il fatto di voler sostituire le persone e i vertici (ora tutti veneti) per motivi politici e si è riverberato nella scarsa attrattività di oggi per il personale e su un abbassamento della qualità.

 

Alessandro Savoi (Lega) ha difeso Fugatti: “E’ stata una legislatura difficile, costellata di fatti che hanno condizionato pesantemente ciò che la Giunta voleva fare. Nei momenti difficili della pandemia, ha dichiarato, si è dovuto intervenire con provvedimenti urgenti, è normale che i provvedimenti finanziari si susseguano soprattutto in momenti particolari e di emergenza che bloccano la normale attività”.

Savoi ha quindi puntato il dito contro il modo di fare opposizione, bloccando tutto in aula. ”Certo – ha dichiarato l’esponente del Carroccio – fa parte del gioco delle parti per la minoranza il ruolo di criticare tutti, saranno comunque gli elettori a decidere se la Giunta Fugatti merita di governare ancora. Si è fatto tanto, ma ogni volta che è stata approvata una legge, a prescindere dal tipo di governo di Roma, c’è stata un’impugnativa, una richesta di spiegazione, la necessità di negoziare. Un contesto in cui è difficile governare e portare a casa qualcosa, ad esempio sul tema lupi e orsi. In questo senso si è fatta una legge che permette l’abbattimento e poi le ordinanze del presidente vengono sospese: cosa si deve fare? È una vergogna. Di cosa si parla quando si parla di autonomia? ha chiesto Savoi. Ciò che vogliamo è la competenza totale sul tema orso, questa è l’autonomia che vogliamo”.

 

Alex Marini (5 Stelle) nel suo intervento ha fatto riferimento ad Itea: “C’è una sofferenza delle famiglie, ci sono le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio e la presidente, invece che rimanere nel suo ufficio 24 ore al giorno per capire cosa fare, fa campagna elettorale. Un ruolo che andrebbe revocato e sostituito con una persona che svolga il suo lavoro in maniera mirata: i cittadini hanno bisogno di risposte”.

comments powered by Disqus