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Trento-Valsugana, torna il mega cantiere: 900 giorni di lavoro nel tunnel dei Crozi

Si profilano nuovi disagi per il traffico. Tre offerte da associazioni temporanee d’impresa per la messa in sicurezza della galleria sulla statale 47, sei mesi fa la fine dell'opera di manutenzione sul viadotto (durata due anni). Ora si teme che il nuovo intervento posticipi di molto l'apertura della pista ciclabile sulla vecchia strada dei Crozi, che era prevista nel 2024

VIADOTTO Nel dicembre 2022 la conclusione dei lavori
CICLABILE Anche lungo il torrente Fersina avanza il cantiere
FOTOGALLERY Ecco i lavori della pista ciclabile in Valsugana
PRIMAVERA Attesa per il primo tratto della ciclabile Trento-Pergine

TRENTO. Novecento giorni di lavoro: quasi tre anni nei quali torneranno inesorabilmente difficoltà per il traffico da Trento verso la Valsugana.

Il cantiere da 17 milioni di euro in arrivo è quello per la radicale sistemazione della galleria dei Crozi 1 e oggi, 8 giugno, la Provincia ha confermato i tempi di realizzazione previsti: 900 giorni naturali e consecutivi.

Piazza Dante ha diffuso una nota per comunicare che sono tre le offerte presentate da altrettante associazioni temporanee d’impresa per i lavori di messa in sicurezza del tunnel sulla statale 47, da Trento a Pergine.

La durata sembra essere destinata a produrre un rinvio dell'attesa apertura della ciclabile fra Trento e la Valsugana: il cantiere infatti implica, come fu durante la lunga ristrutturazione del viadotto, l'utilizzo per una corsia automobilistica della vecchia strada dei Crozi, dove una volta concluso l'intervento passerà il nuovo percorso per le biciclette.

La manutenzione del viadotto è durata due anni e il cantiere si è chiuso nel dicembre 2022.

Se data la riduzione a una sola corsia del transito nel tunnel, la vecchia strada dei Crozi resterà effettivamente occupata come bretella per le auto, il via libera alla futura ciclabile potrebbe arrivare ben dopo la data fin qui ipotizzata della prima metà 2024. Stanti i 900 giorni di cui sopra, si potrebbe invece arrivare addirittura al 2026.

Può darsi, però, che negli uffici di piazza Dante si stia cercando di elaborare soluzioni alternative, per ridurre l'impatto cronologico del cantiere nel tunnel sulla tabella di marcia prevista per la ciclabile.

Quest'ultima è ormai in fase di completamento per quanto riguarda il tratto cittadino da Centochiavi a Ponte Alto, che dovrebbe aprire entro pochi mesi.

Sul versante Valsugana si procede nel segmento nell'area di Slacche, sulla destra orografica del torrente Fersina, che in sostanza arriverà fino a Ponte Regio e da qui proseguirà verso le parti già completate a Fornaci e San Cristoforo, per collegarsi al lago di Caldonazzo.

A breve partiranno anche i lavori del tratto immediatamente seguente all'uscita in Valsugana della strada dei Crozi, fino appunto a congiungersi al sedime in corso di realizzazione a Slacche.

Poi, mancherà, dunque, solo il via libera alle bici sulle vecchia via che attraversa la stretta gola dei Crozi (fra la statale 47 e la soprastante strada dei Forti). In marzo sulle pareti sopra la futura pista ciclabile sono stati avviati interventi di messa in sicurezza contro la caduta massi.

Per tornare alla ristrutturazione del tunnel dei Crozi, la Provincia comunica che oggi si è svolta l’apertura delle buste negli uffici di Apac-Agenzia per gli appalti e i contratti, nell’ambito della prima seduta di gara per l’affidamento dell’opera.

L’importo alla base dell’appalto, da assegnare mediante procedura aperta sopra soglia comunitaria con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ammonta a 16.931.319,72 euro.

Il progetto, curato dal Servizio Opere stradali e ferroviarie della Provincia, interessa un tratto di oltre un chilometro e prevede l’adeguamento della sezione del tunnel con le altezze previste dalle norme vigenti, il rifacimento degli impianti adeguati alle normative antincendio, il rifacimento parziale del rivestimento in calcestruzzo e la realizzazione delle vie di fuga.

Previste anche la realizzazione di una piazzola di sosta, l’apertura di tre bypass fra la galleria Crozi 1 e la galleria Crozi 2 utilizzabili in caso di necessità come vie di fuga: due per i pedoni e una anche carrabile per il transito dei mezzi di soccorso.

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