Trento / Urbanistica

Ianeselli: «Nuovo stadio? Meglio in destra Adige e al Briamasco palazzetto per volley e basket»

Il sindaco ricorda che la questione è fra i punti al centro del percorso partecipato SuperTrento: «Sarebbe accanimento terapeutico continuare a investire sulla Blm Group Arena su una struttura obsoleta e raggiungibile solo in auto, senza mezzi pubblici»

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di Domenico Sartori

TRENTO. Ha dichiarato, dalle pagine di Trentino Mese (edizione di maggio), che vedrebbe bene «le palestre sulla riva destra dell’Adige».

Uno scenario non contemplato dal piano attuativo approvato dal Comune per l’area ex Italcementi.

«Niente di ufficiale» premette il sindaco Franco Ianeselli cui chiediamo di fare chiarezza sul puzzle degli impianti sportivi ed il loro impatto urbanistico sul capoluogo.

Sindaco, il piano attuativo per l’ex Italcementi è finito in un cestino?

«No, affatto. E rientra nel piano di sviluppo urbano della città. Lì si vuole un quartiere della socialità, anche notturna. Con la passerella sul fiume, pubblici esercizi, commercio, un po’ di residenza, un quartiere integrato con Piedicastello. E, poi, il parco e il parcheggio di attestamento, fondamentale per la città e per la partenza della funivia del Bondone...».

E gli spazi palestra?

«Il punto è che c’è una grande richiesta di strutture sportive, al chiuso e all’aperto. San Vincenzo è individuata per l’outdoor: il piano è quello che arriverà in consiglio nei prossimi giorni. Due campi da calcio per gli allenamenti del Calcio Trento, pistino di allenamento per le bici, bike park, skate park, spazi per il rugby, il football, per il baseball, il softball e cricket... E su questo serve un ruolo attivo del Coni. E, poi, un “parcheggio cuscinetto”, con un numero certo di parcheggi che possono crescere in occasione di grandi eventi».

Le discipline oggi al Trentinello dovranno andarsene, visto che il Comune cederà l’area alla Provincia per il nuovo ospedale...

«Certo, ma non da subito».

Lei, rispetto alla proposta del Calcio Trento, di spostare lo stadio sull’area San Vincenzo, ha sempre sostenuto che è meglio tenerlo dov’è. Ha cambiato idea?

«È chiaro che non possiamo cambiare i piani ogni dieci giorni. Ma in questa partita c’è una invariante: siamo dell’idea che le strutture sportive lontano dal centro, raggiungibili sono con le auto, non vanno bene. I centri storici vanno coltivati. Questa è l’idea forte, un punto di partenza per il confronto con le società sportive. Il dialogo è già aperto. Detto che abbiamo sistemato la questione piscine, con i progetti dell’impianto olimpico alle Ghiaie e di riqualificazione di Manazzon, c’è il tema dei grandi impianti».

Parliamone. Ma prima ci dica quali sono le intenzioni per la piscina di Madonna Bianca. Sarà chiusa?

«Presto per dirlo. Da qui al 2027, quando ci sarà la piscina olimpica, faremo una valutazione su tutti gli spazi acqua e verificheremo se per Madonna Bianca c’è interesse dell’Università e altri soggetti».

Grandi impianti. Dove, allora, lo stadio?

«Nel piano di sviluppo urbano, noi diciamo: occhio, può rimanere lì dov’è. Ma per me, se l’area del Briamasco diventasse lo spazio per il nuovo palazzetto del basket e del volley, resta aperta la suggestione di Campomarzio, di una stadio sopraelevato in destra Adige, anche se Giacca dice è una zona in ombra. È un tema che affronteremo nel percorso partecipato SuperTrento (primo incontro sabato scorso ai Solteri, ndr). Su questo, però, il ragionamento con le società sportive è già aperto, tanto che abbiamo condiviso di rinunciare agli sky box alla Blm Group Arena: sarebbe accanimento terapeutico continuare ad investire su una struttura obsoleta che può invece essere recuperata per le squadre giovanili, per farne un oratorio 4.0. Non è buona città quella che si vede alla Blm Group Arena, raggiungibile solo in auto, senza mezzi pubblici».

E con la Provincia?

«Serve un’intesa, con le società sportive e tra enti. La differenza è che per noi non è un anno elettorale, per la Provincia sì».

[Nella foto, una veduta di Trento, lo stadio sopraelevato di Belgrado, preso a modello per la destra Adige, e il sindaco Franco Ianeselli]

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