Mobilità / Città

Sostenibilità, se vai al lavoro in bicicletta il Comune di Trento ti premia

Il 64,71% dei dipendenti utilizza l'auto, come unico conducente, per raggiungere l'ufficio. Solo l'8,57% si sposta a piedi, il 11,11% usa la bicicletta. Tre le iniziative dell’amministrazione

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di Domenico Sartori

TRENTO. I più, ancora, usano l'automobile per raggiungere il posto di lavoro: mezzi Diesel, soprattutto. Altro che montare in bicicletta o, per brevi distanze, muoversi a piedi. Il 64,71% dei dipendenti del Comune di Trento utilizza l'auto, come unico conducente, per raggiungere l'ufficio in una delle diverse sedi in città. Solo l'8,57% si sposta a piedi, e solo 11,11% usa la bicicletta "muscolare o la e-bike a pedalata assistita.

Ancora più contenute le percentuali di chi si avvale del trasporto pubblico locale: il 6,82% usa l'autobus urbano, il 2,54% quello extraurbano e l'1,17% il treno. Per arrivare a cento, altri due mezzi: la motocicletta, utilizzata solo dall'1,36% dei dipendenti comunali, e l'utilizzo dell'auto come passeggero (2,34%).

Sono dati riassunti nel "Piano degli spostamenti casa - lavoro del personale dipendente" approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale. Il problema più rilevante è come agevolare il passaggio modale dalla vettura privata al mezzo pubblico o alla bicicletta o alla mobilità dolce e salutare a piedi, in una città di 120 mila abitanti (di cui il 60% dei residenti vive nel fondovalle ed il 40% in collina).

Una città che deve fare i conti con un dato incredibile quanto insostenibile: la percentuale più rilevante di chi si sposta in città con l'automobile, lo fa per tratte inferiori a 5 km. È quanto ha rilevato il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile che va in approvazione tra pochi giorni in consiglio comunale.

Ecco, il Piano della mobilità degli oltre 1.400 dipendenti del Comune capoluogo ha lo stesso problema. Il Piano analizza l'offerta di trasporto: parcheggi di attestamento, linee bus a disposizione, navette, spazi di sosta ciclabile (compresi i nuovi ciclobox), il bike sharing, il sistema E-motion, i monopattini... Il dato che emerge è che risulta difficile "aggredire" il problema.

E nonostante le misure proposte siano state parecchie, l'accesso alla diverse sedi (polo uffici del centro storico, di piazza di Fiera, via Madruzzo, via Bronzetti, via Maccani, via del Brennero, Maso Smalz) avviene ancora in gran parte con vettura privata. Al questionario-sondaggio hanno risposto 753 dipendenti, in maggioranza sono residenti nel Comune e utilizzano un solo mezzo di trasporto per recarsi al lavoro.

Dato significativo: la bassa propensione al cambiamento. Chi usa abitualmente l'automobile per raggiungere l'ufficio, nel 67,3% dei casi ha una scarsa propensione a passare alla bicicletta, anche se la percentuale è aumentata di 3 punti rispetto al sondaggio fatto un anno prima. Chi è propenso al cambiamento, chiede si verifichino però alcune condizioni: piste ciclabili migliori e più sicure, ricoveri dedicati e sicuri per le bici, stanze-spogliatoio, spogliatoi con doccia.

Tre, al dunque, le iniziative per migliorare la situazione. La prima è il progetto Bike to work, da attivare nel settembre 2023: prevede contributi ed incentivi su base chilometrica (0,20-0,25 euro/km) per chi si reca al lavoro in bici utilizzando una app di tracking. Ipotesi di costo: 50 mila euro. La seconda: il rinnovo degli stalli bici, con la installazione di 40 nuove rastrelliere bloccatelaio (sei bici per rastrelliera, costo di 52 mila euro). La terza: un voucher per il trasporto pubblico.

I dipendenti comunali, per il 2023, avranno ancora uno sconto del 30% per l'abbonamento al servizio di trasporto pubblico, L'obiettivo è di aggiungervi un voucher nominale di 70 euro, com'era fino al 2012. Ipotesi di costo: 14-15 mila euro. 

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