Lavoro / Il tema

Controlli nelle cave di porfido, ci sono anche 11 notizie di reato segnalate alla magistratura

Vigilanza su cantieri e rispetto dei disciplinari: ecco il report dell'attività ispettiva 2022. La Provincia spiega che ci mette del suo «per assicurare controlli sempre più incisivi ed efficaci»

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TRENTO. Pure undici notizie di reato segnalate alla magistratura. Qualcosa, tra le cave di porfido, è cambiato, quanto a vigilanza e controlli. Ne ha dato conto l'Adige, nelle scorse settimane, riferendo di alcune revoche di concessioni estrattive, da parte del Comune di Albiano, dopo l'istruttoria del Servizio industria, ricerca e minerario, in seguito a ripetute violazioni di legge. Non s'era mai visto, in passato.

Anzi, l'inchiesta "Perfido" ha dimostrato, nella parte che ha preso di mira l'operato della stazione dei carabinieri di Albiano (indagine ancora aperta) a proposito del pestaggio del lavoratore cinese realizzato nel dicembre 2014 in area estrattiva Dossi, sopra il lago di Lases, che i controlli (fermo camion, verifica bolle di accompagnamento, etc.) erano una certezza: nel senso che, semplicemente, non venivano posti in essere.

Ora, si apprende che, in applicazione della legge 1 del 2017 (la cosiddetta "Legge Olivi"), la Provincia ci mette del suo nell'attività di vigilanza, «per assicurare controlli sempre più incisivi ed efficaci creando delle sinergie fra i diversi soggetti coinvolti». Si tratta, come impone la citata legge 1, di «valutare contestualmente i profili attinenti alla salute, alla sicurezza, alla tutela dell'ambiente e del lavoro e al rispetto dell'autorizzazione o della concessione e dei relativi disciplinari».

Ovviamente, il controllo sulle cave è in capo a più soggetti, alle strutture della Provincia (Servizio industria, ricerca e minerario, Servizio lavoro), all'Azienda sanitaria (Uopsal), ai Comuni, agli organi dello Stato.

Nell'ultima seduta, la giunta provinciale ha approvato il programma annuale dei controlli dell'attività di ricerca, di coltivazione e di lavorazione dei materiali di cava.

Il programma per il 2023 rispecchia il piano controlli del 2022.

Lo scorso anno, ci sono stati 10 controlli in loco sulla movimentazione manuale dei carichi, 13 verifiche sulle dotazioni di pronto soccorso, 5 verifiche sul corretto impiego degli esplosivi, 7 controlli sulla correttezza delle comunicazioni per il trasferimento del materiali grezzo e la verifica, per tutte le cave di porfido, del rispetto della percentuale massima di materiale grezzo che i concessionari possono trasferire a terzi per la lavorazione.

Sul punto, va ricordato che la giunta Fugatti, con l'assessore Spinelli, ha allargato le maglie: la legge prevedeva l'obbligo di lavorare direttamente l'80 per cento del materiale, ma la percentuale è stata ridotta al 60%.Il report del 2022 della Provincia segnala che i controlli effettuati hanno portato alla emissione di 25 sanzioni amministrative, per violazione della legge sulle cave, a 11 provvedimenti per violazione delle norme in materia di polizia mineraria e alle citate 11 notizie di reato trasmesse all'autorità giudiziaria.

Per quattro di queste segnalazione, indica la Provincia, si è già conclusa la procedura di estinzione, come la legge permette. Da registrare che, nel 2022, sono stati inoltre realizzato più controlli di quelli programmati. Ad esempio, il Servizio lavoro ha effettuato 14 accessi in aziende al posto dei 5 programmati. Do. S.

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