Giustizia / Il caso

Processo «Perfido», al Tribunale di Trento il procedimento sulla ‘ndrangheta nel porfido, presente anche Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia

Questa mattina la prima udienza, con la richiesta di costituzione delle molte parti civili, in extremis anche quella del Comune di Lona Lases. Manifestazione di «Libera» davanti al palazzo 

TRENTO. "La mia presenza oggi, in una comunità che in passato non ha mai registrato processi per mafia, è doverosa". Lo ha detto Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, nel giorno in cui si è aperto in Corte d'Assise a Trento il processo "Perfido", a seguito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel settore del porfido in val di Cembra.

"La prevenzione - ha aggiunto Morra - è meglio della repressione. La mafia cerca la ricchezza e il Trentino è un territorio ricco. La 'ndrangheta è la mafia più importante d'Europa con enormi capacità economico-finanziarie".

Fuori dal Palazzo di Giustizia di Trento, anche una delegazioni dell’associazione «Libera» di don Ciotti, contro le mafie.

In Aula, anche molte parti civili, o aspiranti tali. Una costituzione di parte civile tira l’altra. E così, dopo quelle dei lavoratori sfruttati, del Clp, dei sindacati confederali e della Provincia di Trento, arriva anche - in extremis - quella del Comune di Lona Lases. Il commissario straordinario Federico Secchi ha firmato infatti ieri alle 11.15 la delibera che affida all’Avvocatura distrettuale dello Stato il compito di rappresentare l’ente nel primo processo trentino contro l’ndrangheta che domattina si aprirà in Tribunale a Trento.

Il processo, frutto dell’inchiesta “Perfido” che ha portato la Procura di Trento a emettere finora 18 provvedimenti di rinvio a giudizio, ha fatto venire alla luce un presunto “locale” di ’ndrangheta proprio a Lona Lases, con ex amministratori pubblici e imprenditori implicati. L’Avvocatura dello Stato - secondo quanto scrive Secchi - su espressa istanza del Comune di Lona Lases «ha acquisito presso il Tribunale l’estesa ordinanza cautelare nonché le ulteriori pronunzie rese nell’ambito dei procedimenti penali del tutto simili a quello in oggetto».

E l’amministrazione comunale, rappresentata dal Commissario straordinario nominato dopo le dimissioni dell’ultimo sindaco Manuel Ferrari, ha deciso di costituirsi parte civile ritenendolo «un atto dovuto» e nello stesso tempo «un atto cautelativo in relazione al preminente interesse pubblico all’integrità dell’immagine dell’ente» nonché all’accertamento di «eventuali responsabilità per danni morali e di immagine subiti dal Comune e dalla collettività in conseguenza dei fatti contestati agli imputati».

E mentre davanti al Tribunale si si tiene una manifestazione di “Libera contro le mafie” e del presidio universitario “Celestino Fava”, questa sera alle 20.30 a palazzo Geremia a Trento si presenterà ufficialmente l’Osservatorio Trentino sulla Legalità con un incontro dal titolo “La ‘ndrangheta del Nord: dall’Emilia-Romagna al Trentino”. Interverranno il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, il coordinatore dell’Osservatorio sulla Legalità dell’Università di Parma Elia Minari e il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci.

L’Osservatorio nasce dall’incontro di studenti universitari, giovani laureati, professionisti e cittadini che da anni si occupano di contrasto e prevenzione al fenomeno mafioso. Dal 2019 sotto la lente ci sono i collegamenti col Trentino emersi dal maxi-processo “Aemilia”, il più grande processo di mafia del Nord Italia, e dal 2020 lo sviluppo dell’operazione “Perfido”. L’Osservatorio Trentino sulla Legalità mira ad alzare l’attenzione su questi fenomeni con eventi rivolti alle scuole, all’Università, alle pubbliche amministrazioni e alla cittadinanza.

La serata, organizzata in collaborazione col Comune di Trento, con l’Associazione antimafia Cortocircuito e col Presidio Libera, è praticamente “sold out”: 170 le richieste di partecipazione, 50 i posti disponibili. Per seguirla in streaming, scrivere a trentino.osservatorio@gmail.com.

comments powered by Disqus