Fauna / Il caso

Attivisti al casello dell'A22 in difesa dell'orso MJ5: "Boicottiamo il Trentino, finché gli animali non saranno rispettati"

Azione del movimento Centopercentoanimalisti all'ingresso autostradale di Verona nord, nuove accuse alla Provincia sul caso del plantigrado di 18 anni condannato a morte dopo l'episodio violento in val di Rabbi

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VERONA. "Boicottiamo il Trentino, fino a che gli animali liberi non saranno rispettati".

Con questo slogan alcune persone aderenti al movimento Centopercentoanimalisti si sono presentati al casello di Verona nord dell'autostrada del Brennero.

L'azione della cosiddetta "offensiva di primavera" era in favore degli orsi e per una gestione diversa di questa presenza sul territorio.

Questo perché la Provincia autonoma di Trento ha deciso l'abbattimento di un plantigrado, MJ5, dopo che questo, disturbato dalla presenza di una persona e del cane, ha aggredito un escursionista ferendolo in modo non grave, nei boschi della val di Rabbi.

Per gli ambientalisti la Provincia autonoma di Trento non avrebbe le competenze per decidere in materia (sarebbero gli organi centrali a Roma ad avere l'ultima parola), l'uccisione viene considerata illegale e fuori luogo, così come la cattura.

Fra l'altro, l'orso in questione, un maschio di 18 anni, fino all'episodio di inizio marzo non aveva mai dato nessun problema.

Al casello sono intervenute tre pattuglie della polizia che successivamente hanno identificato quanti manifestavano.

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