Spettacoli / Il caso

Sting, Zucchero, Eros Ramazzotti, Gianni Morandi e Articolo 31: i nomi per la Trentino Music Arena

È fra questi cinque grandi artisti che con ogni probabilità saranno scelti i protagonisti dell'estate musicale per rilanciare l'enorme area a sud della città, che l'anno scorso ospitò il mega-concerto di Vasco Rossi

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di Pietro Gottardi

TRENTO. Sting, Zucchero, Eros Ramazzotti, Gianni Morandi e Articolo 31. È fra questi cinque nomi che con ogni probabilità sarà scelto il cantante (o i cantanti) di grande richiamo in grado di far "rifiorire" in estate la Trentino Music Arena ad oltre un anno di distanza dal mega-concerto di Vasco Rossi (nella foto) in quello che si dovrebbe chiamare "Festival Trentino Music Arena Edizione 2023". Tutti artisti di grandissimo livello, i cui nomi sono stati spesi in sedi ufficiali, come possibili protagonisti dell'estate musicale trentina.

Tutti e cinque? Un paio? Uno soltanto? Questo ancora non è dato saperlo, anche se l'ipotesi "en plein", cinque su cinque, sembra remota, banalmente perché le tournée di questi big (per alcuni si tratta addirittura di tournée europee) sono in larga parte già pianificate e trovare date libere dove inserirsi è quasi impossibile. Parlando di Trentino Music Arena, tuttavia, la politica ha giocato e gioca un ruolo fondamentale.

E come è noto, al cospetto di ciò che pare impossibile, la politica spesso diventa l'arte del possibile.

Il concertone di Vasco, punto di orgoglio del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, organizzato con Live Nation, ne è stato un preclaro esempio. E potrebbe non rimanere un caso isolato, visto che gli interessi politici in gioco, con le elezioni provinciali ad ottobre, spingerebbero proprio il presidente e la sua giunta a premere su altri eventi di grande richiamo in area San Vincenzo per giustificare spese milionarie e un sacrificio di 27 ettari di terreno pubblico altrimenti "bruciati" per l'effimera emozione di una sola serata (più la prova generale per i fan) sulle note di Alba Chiara.

L'indizio che dopo questo input calato dall'alto (vedi gara per l'organizzazione di eventi alla Music Arena andata deserta ad inizio dicembre) qualcosa si sia sbloccato sul fronte di grandi eventi in arrivo, è emerso alcuni giorni fa.

E d'altronde proprio nelle scorse settimane una delibera della giunta (l'Adige del 28 febbraio) aveva stanziato 3,1 milioni di euro per una serie di grandi eventi per l'anno in corso (Rock Master, Coppa del mondo di Mtb) tra cui proprio la Music Arena e il suo Festival, assicurando un contributo del 50% alla Showtime Agency di Merano che ne dovrebbe essere l'organizzatore, e che è in ottimi rapporti con i management di tutti e cinque gli artisti in ballo per il Festival.Il concerto di uno o più degli artisti citati, "val bene una messa", verrebbe da dire calandosi nei panni di Fugatti.

La "messa", cioè l'adempimento a cui sottostare per poi ricavarne un vantaggio, sono gli oltre 600 mila euro che il Servizio strade della Provincia nei giorni scorsi ha messo sul piatto per aumentare la sicurezza della Trentino Music Arena.

Soldi in qualche modo "distratti" da opere stradali, per realizzare una recinzione alta oltre 3 metri in grado di isolare l'area San Vincenzo dall'adiacente linea ferroviaria. Un lavoro da fare con urgenza, come si evince dalla determina di incarico di progettazione all'ingegner Andrea Giovannini, anche se tutta questa urgenza, evocata senza ulteriori elementi esplicativi, non si coglie.

Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, confonde. Ma come? - viene da chiedersi -. Quella stessa area ha ospitato un concerto da oltre 100 mila persone senza quella recinzione, e solo adesso, a dieci mesi esatti da quell'evento, con l'area San Vincenzo che si offre agli occhi di chi passa per andare a Mattarello come una landa desertica di 27 ettari, si pensa a realizzare questo manufatto?

Il comprensibile sfasamento viene meno e tutto torna a fuoco, aggiungendo che quasi certamente la politica è stata rassicurata su uno o più concerti di un certo livello che si potranno organizzare tra giugno e settembre. A patto, ovviamente, di avere l'area concerto in sicurezza, il che aggiunge in automatico un inquietante dubbio retrospettico sul gradiente sicurezza del concerto di Vasco.

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