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Zanella (Futura) impegna il Consiglio provinciale alla trasparenza sull’area ex Sloi: l'aula approva

La proposta prevede di intensificare le interlocuzioni con il Ministero dell'ambiente per definire il percorso migliore di bonifica integrale delle aree inquinate, valutando la percorribilità dell'esproprio. Bocciata la risoluzione presentata da Lucia Coppola e il disegno di legge di Luca Zeni

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TRENTO. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato, nell'ambito della comunicazione chiesta dalle minoranze sull'impiego di fondi statali connessi al disinquinamento dell'area ex Sloi interessata dal passaggio della circonvallazione ferroviaria, la risoluzione di Paolo Zanella (Futura), che impegna la Giunta provinciale a garantire massima trasparenza nei confronti della cittadinanza e sollecita con il governo a trasferire le risorse alla Provincia, responsabile per l'analisi di rischio dell'area tra ex Sloi ed ex Carbochimica.

La proposta - informa una nota - prevede inoltre di intensificare le interlocuzioni con il Ministero dell'ambiente per definire celermente il percorso migliore di bonifica integrale delle aree inquinate, valutando la percorribilità dell'esproprio. Non è invece stata approvata la risoluzione presentate da Lucia Coppola (Gruppo misto), che chiedeva di intervenire con Rfi e il Comune a non abbattere gli edifici prima di sapere se i lavori avranno compimento.

Il Consiglio ha poi bocciato a maggioranza il disegno di legge di Luca Zeni (Pd) relativo alla modifica delle leggi vigenti sulla salute e sullo sport per la promozione dell'attività e dell'esercizio fisico. Accolto un ordine del giorno di Alex Marini (Misto-5 Stelle) che impegna ad una ricognizione delle palestre pubbliche e private potenzialmente idonee a contribuire alla diffusione dell'attività motoria per la cui pratica non serve il certificato medico quale strumento preventivo e terapeutico.

Luca Zeni (PD) ha illustrato il disegno di legge dedicato «a salute e attività motoria e sportiva, nato dall’osservazione di quanto avviene in altre regioni d’Italia». L’articolato «promuove l’attività motoria e la prescrizione dell’attività fisica non agonistica in termini di salute e di benessere, come strumento terapeutico». A tale fine prevedeva l’istituzione delle «palestre della salute», ovvero strutture accreditate per mantenere o recuperare il benessere psicofisico della persona tramite «esercizio fisico strutturato e adattato», prescrivibili nell’ambito delle prestazioni del servizio sanitario provinciale erogate da personale specializzato. «Tutti i soggetti ascoltati in Commissione - ha notato Zeni - hanno pronunciato parere favorevole alla proposta, respinta al contrario dalla Giunta».

L’assessora Stefania Segnana ha chiarito il parere negativo: «non c’è contrarietà verso le palestre della salute, piuttosto l’azienda sanitaria sta già svolgendo una progettualità simile denominata Afa “attività fisica adattata”, che in termini normativi può essere realizzata attraverso una delibera di Giunta. Il progetto pilota prevede l’attivazione degli sportelli e l’indirizzamento dell’assistito al percorso o attività adatti con supervisione dello specialista o professionista certificato che garantiscano l’erogazione di servizi dedicati».

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