Trento / Urbanistica

Ianeselli: «Collegare il futuro ospedale di via al Desert e la scuola di medicina di via monte Baldo»

Il sindaco pensa a un corridoio verde che unisca anche con una pista ciclopedonale le future sedi di Trento sud, sacrificando un pezzo di caserma

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di Franco Gottardi

TRENTO. Qualche settimana fa il sindaco Franco Ianeselli aveva cercato di riaprire la partita della collocazione del nuovo ospedale, ribattezzato dalla Provincia Nuovo Polo Sanitario e Universitario, ricordando le tante richieste di chi lo preferiva più defilato rispetto alla città, in zona san Vincenzo.

Il governatore Maurizio Fugatti però non aveva e tuttora non ha neanche risposto alla sua lettera, confermando pubblicamente la scelta di via Desert. Il sindaco se n'è fatto una ragione ed ha abbozzato.

«Comunque - fa presente - mi sono preso la responsabilità di riaprire la discussione e questo dibattito ha portato ad una maggiore consapevolezza che l'ospedale non si sceglie dove farlo alla lotteria o tramite una giuria popolare».

Ora che la scelta sembra ormai definitiva, anche se sull'ospedale la storia insegna che non c'è mai nulla di definitivo, l'attenzione si sposta su cosa dovrà contenere e come dovrà essere fatta quella che in campagna elettorale, qualche anno fa, Ianeselli definitiva il polo delle scienze della vita, una struttura che dovrebbe inglobare le funzioni sanitarie del vecchio Santa Chiara, gli spazi necessari a far crescere una facoltà di medicina con le sue specializzazioni e magari anche i laboratori di ricerca oggi confinati in collina. Sono tutte questioni di cui si prenderà cura il commissario straordinario chiamato dalla giunta provinciale a coordinare la progettazione e la costruzione del Nuovo Polo Sanitario e Universitario, l'avvocato Antonio Tita.

Scelte che prenderà col supporto di un team composto da un Coordinatore per gli aspetti tecnici indicato dall'azienda sanitaria, che gli farà da vice, e da rappresentanti di Comune e Università. Un team che il commissario non ha ancora individuato. In attesa che la macchina riprenda a muoversi però Ianeselli qualcosa da dire e da chiedere sulle scelte urbanistiche ce l'ha e preannuncia che lo farà con un'altra lettera nei prossimi giorni a Fugatti.

«Innanzitutto - spiega al telefono da Trondheim, in Norvegia, capitale del volontariato 2023 - ho letto quanto è successo nella conferenza stampa di presentazione dei primi medici docenti e devo dire che se il Rettore, che usa sempre le parole in maniera accorta, ha sentito la necessità di richiamare la Provincia ai suoi impegni sulla Scuola di Medicina di via Monte Baldo ha sicuramente avuto le sue buone ragioni».

Da parte sua il sindaco conferma che quella è una scelta condivisa anche dal Comune ma che in prospettiva è una sede che andrà collegata con il polo ospedaliero di via al Desert creando un corridoio verde e una pista ciclopedonale che uniscano le due realtà, distanti poche centinaia di metri ma serparate, questo è il problema, dai muri e le recinzioni di una caserma militare, la Pizzolato.

«Mi rendo conto che l'area militare è un fattore forte di discontinuità ma credo che si possa e si debba provare ad aprire un varco, anche in coerenza col nostro piano per il lungo fiume. Ma le richieste nella lettera al presidente della Provincia non si limiteranno a questo. Ianeselli si è convinto che gli spazi dedicati al polo sanitario in via al desert siano sufficienti, andando a costruire inevitabilmente in altezza, ma che si possa migliorare la situazione acquisendo alcune aree marginali ma importanti.

Oltre al Trentinello, e all'ex Enderle, che la provincia ha già messo nei piani, pensa ai ventimila metri quadri delle ex Chiesa opzionati dall'esercito per farci sopra alloggi militari ma anche alla possibilità di aggregare un'area privata, la Gadotti, non grande ma importante per dare continuità al progetto complessivo.

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