Sanità / La mobilitazione

«Vogliamo salvare la sanità pubblica», la protesta dei medici trentini: pronti a lavorare solo 38 ore, come da contratto

Ieri affollata assemblea all'ospedale Santa Chiara, partecipazione record: duecento i presenti. Allarme radiologia, seimila esami in lista d'attesa

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TRENTO. Più di duecento professionisti hanno partecipato all'assemblea organizzata all'auditorium dell'ospedale Santa Chiara.

«Vogliamo salvare la sanità pubblica», è stato detto nell'incontro, durante il quale sono emersi molti problemi, ad iniziare dal rinnovo del contratto (fermo al 2018) e dalla necessità di porre rimedio alla scelta di tanti medici di lasciare il Trentino: «A queste condizioni non siamo attrattivi», ha ribadito l'oncologa Sonia Brugnara.

Un colpo d'occhio, ieri mattina, il lungo tavolo dell'auditorium dell'ospedale S. Chiara con schierati compatti tutti i rappresentanti dei sindacati della dirigenza medica.

Mai prima d'ora era accaduto che scendessero in campo in maniera così decisa per cercare di far cambiare direzione a quella che definiscono «deriva della sanità pubblica» e anche i numeri dei professionisti che hanno partecipato all'assemblea sono da record.

Ieri la Provincia ha rilanciato, con 12 milioni di euro per i contratti. Radiologia: seimila esami sono in attesa, tra ecografia, tac e risonanze magnetiche.

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