Guerra / La solidarietà

Aiuti ai profughi ucraini in Romania: il nuovo appello di Francesca dalla Paganella

La giovane maestra di Spormaggiore continua la raccolta di materiali: da domani a sabato sarà possibile consegnare i propri contributi nelle cinque sedi municipali dell'altopiano, poi partirà un nuovo viaggio verso le strutture gestite dalle suore al confine con il Paese invaso dalla Russia

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TRENTO. Prosegue l'impegno di una giovane maestra trentina in favore dei profughi ucraini in transito in Romania.

Francesca Bertò, 29 anni, di Spormaggiore, da molti anni è impegnata nel mondo del volontariato e della solidarietà, in particolare conn un "ponte" fra la Paganella e le istituzioni gestite da suore a Sighetu Marmatiei.

Siamo proprio nella zona della Romania al confine con l'Ucraina: queste istituzioni religiose che da anni danno ospitalità a bimbi orfani, in questo periodo sono diventate anche un crocevia per le persone in fuga dalla sanguinosa guerra scatenata dalla Russia.

Ora Francesca Bertò e i suoi compagni di viaggio stanno preparando una nuova missione, la raccolta di beni di prima necessità è in corso e vivrà tre giorni di grande intensità da domani, giovedì 17 marzo, a sabato 19: tutti potranno conferire i propri aiuti nelle sedi municipali dei cinque Comuni dell’Altopiano della Paganella: Spormaggiore, Fai, Andalo, Cavedago e Molveno.

Servono innanzitutto generi alimentari, farmaci, prodotti per l'igiene, ma anche attrezzature varie, come materassini e sedie da campeggio, brande e tavolini pieghevoli, gazebo.

Un elenco dettagliato del tipo di aiuto di cui c'è bisogno è disponibile alla pagina Fb di Francesca Bertò.

"Riusciremo ad arrivare a 24 tonnellate d’amore? Grazie di cuore a chi ha già donato e a chi donerà. I primi aiuti sono già stati stoccati e sistemati!", scrive l'organizzatrice di questa catena della solidarietà.

Il prossimo viaggio è in programma a breve, fra una settimana o poco più e un altro è previsto attorno a Pasqua.

«Il mio lavoro era in supporto alle suore: rispondere alle telefonate dalla dogana per accogliere le persone, andare a prenderle e portarle nelle strutture, dare loro un pasto e tutto il necessario, preparare i letti, occuparmi dell'organizzazione dei viaggi delle persone ucraine, organizzare gli spostamenti in altre città della Romania o in aeroporto o in Italia e Germania. Io stessa ho portato in Italia tre persone ucraine, una ha raggiunto la zia a Torino, le altre due (mamma e figlia) le ho portate a Trento all'associazione Rasom», aveva spiegato Francesca all'Adige dopo il precedente viaggio.

Sul profilo Fb di Francesca Bertò sono disponibili anche le informazioni sulla raccolta di fondi destinati direttamente alle istituzioni delle suore in Romania (nella foto qui sotto l'arrivo di un gruppo di sfollati).

La misura dell'iniziativa si coglie anche da un post di Francesca Bertò pubblicato in Fb l'otto marzo scorso: "In questa giornata dedicata alla donna, vogliamo ricordare e ringraziare chi ogni giorno, dall’inizio della guerra ma anche prima, è al servizio di tutte le mamme e tutti i bambini che hanno bisogno di aiuto.

Parafrasando Erika Moon: le donne forti amano fermare i pianti. Sono forti e glielo puoi leggere addosso. Le donne forti non cedono, amano in modo diverso, amano forte. Le donne forti il più non lo conoscono, perché il più sono loro.
Le donne forti in Romania sono Suor Bianca, Suor Livia, Suor Adriana, maestra Johanna e tutte le suore che ci hanno sempre accolte con gioia".
[Nella foto in alto, dal profilo Fb di Francesaca Bertò, un momento del precedente viaggio conn un carico di aiuti]
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