Provincia / Territori

Le Comunità di valle non saranno abolite, ma il governo passerà ai sindaci

Il disegno di legge di riforma elaborato dalla giunta Fugatti: gli enti conserveranno le attuali competenze

di Luisa Patruno

TRENTO. Le Comunità di valle non saranno abolite, anzi conserveranno le loro attuali competenze, ma a governarle saranno i sindaci. Sono destinati a sparire, dunque, l'assemblea di Comunità e il consiglio di Comunità (ora sono commissariate in attesa della riforma), mentre il presidente sarà uno dei sindaci dei Comuni dell'ambito territoriale che fanno parte della Conferenza dei sindaci.

Sarebbero queste, secondo le prime indicazioni fornite dall'assessore agli enti locali, Mattia Gottardi, alla giunta del Consiglio delle autonomie, le modifiche principali contenute nel disegno di legge di riforma che la giunta Fugatti ci ha messo quasi tre anni e mezzo per partorire.

Il testo dovrebbe essere portato in giunta dall'assessore Gottardi per poi cominciare l'iter di confronto, a cominciare dagli amministratori che fanno parte del Consiglio delle autonomie.In campagna elettorale la Lega aveva promesso «l'abolizione delle Comunità di valle con la nascita dei distretti che saranno gestiti dalla "conferenza dei sindaci''».

E con la riforma che Gottardi si appresta a presentare la promessa elettorale viene mantenuta a metà: infatti le Comunità di valle non verranno abolite, ma saranno gestire dalla Conferenza dei sindaci.

E non ci sarà più come presidente una figura terza, rispetto ai singoli Comuni. D'altra parte, già alla fine dell'anno scorso, parlando all'assemblea dei sindaci emeriti l'assessore Gottardi aveva anticipato che: «Le Comunità di valle non saranno cancellate» promettendo invece un maggiore ruolo di protagonista dei Comuni: « Il nostro intendimento, per quanto riguarda la governance, è quella di darla ai sindaci. Deve tornare centrale il ruolo dei Comuni. Solo così c'è speranza che acquisisca centralità ovunque la programmazione del territorio».

Le Comunità dovrebbero dunque mantenere tutte le loro attuali competenze e anche i servizi che erogano, anche se naturalmente, non essendo tutte uguali, per quanto riguarda i servizi ci sarà un'architettura variabile da realtà a realtà, visto che questa giunta si anche sempre detta contraria all'obbligo della gestione associata dei servizi, pur incentivandola dove possibile.Nel primo incontro con la giunta del Consiglio delle autonomie i sindaci e gli amministratori di Comunità hanno presentato le loro osservazioni all'assessore.

La prima impressione di qualcuno è che dopo questa lunga attesa e gli annunci roboanti sulla necessità di smantellare un ente intermedio mai digerito dalle forze di questa maggioranza, alla fine la montagna abbia partorito il topolino.

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