Pandemia / Le regole

Lo scontro sulla riapertura delle scuole. Il governo avvisa le Regioni: impugneremo le ordinanze di chiusura. Zaia: "Il Cts ora si esprima o sarà un calvario"

Mentre il presidente della Campania, De Luca, annuncia che non intende far tornare gli studenti sui banchi (ma Draghi lo bacchetta), il capo della giunta veneta sottolinea il rischio caos legato all'aumento dei contagi: "Serve un supporto scientifico, altrimenti si assisterà a una falsa apertura"

TRENTINO La Provincia pensa a un'ordinanza contro la didattica a distanza

 

VENEZIA

TRENTO.  Scontro sul rientro a scuola. Il ministro Bianchi respinge l'appello di 1.500 presidi per posticiparlo di due settimane restando in dad.

Il presidente della Campania De Luca annuncia però che non riaprirà le classi, decisione che il Governo vuole impugnare.

Il ministero dell'Istruzione ha convocato per oggi i sindacati della scuola per un'informativa sulle nuove regole per la gestione dei casi.

Dal Veneto il presidente Luca Zaia chiede una decisione su basi scientifiche: "Sulla scuola penso sia fondamentale l'autorevole espressione scientifica del Cts, che stiamo ancora attendendo, dopo che su mia iniziativa questa richiesta è stata presentata in Conferenza Regioni e portata al Governo".

Secondo Zaia, di fronte "all'importante ondata del contagio" e al dibattito conseguente sulla riapertura o meno "abbiamo davanti uno scenario che sarà un 'calvario' per la scuola, tra insegnanti colpiti dal covid, altri assenti per malattia, altri ancora no vax e nuove regole della Dad. Insomma quella della scuola rischia d'essere una falsa apertura".

"Di certo - aggiunge il presidente del Veneto - non avremo le scuole piene".

E siccome, in linea di principio, riflette Zaia, "le Regioni potrebbero attivare ordinanze in qualsiasi momento, e dall'altro, come sta accadendo, il Governo impugnarle, penso sia quanto mai fondamentale una espressione autorevole dal punto scientifico sul tema scuola del Cts, che inspiegabilmente ancora non si è espresso".

Nei giorni scorsi, commentando i dati quotidiani in aumento per quanto riguarda i contagi, esponenti del governo e delle autorità sanitarie del Veneto avevano sollecitato una riflessione a livello nazionale, per rivedere il concetto di "caso positivo", a fronte di una stragrande maggioranza di soggetti asintomatici.

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