Pandemia / Le regole

Scuola, la Provincia pensa a un'ordinanza contro la didattica a distanza. Intanto la riapertura è stata segnata dalle assenze per covid

Durissimo l'assessore Bisesti: "No al ricorso alla Dad previsto dal nuovo decreto del governo in presenza di casi positivi in classe. Sbagliato anche discriminare i non vaccinati alle superiori: cerchiamo una soluzione autonoma"

IL DECRETO Obbligo di vaccino e pass per over 50: regole e sanzioni
I DATI Un altro morto in Trentino, balzo dei ricoveri e quasi mille contagi
VACCINAZIONI Obbligo per gli over 50, il decreto è in vigore: c'è tempo fino al 31 gennaio

di Luisa Maria Patruno e Chiara Zomer

TRENTO. «Oggi ne siamo usciti, lunedì vedremo come va. Credo sia il momento più difficile, da inizio pandemia. Ma non possiamo essere pessimisti, la scuola non può permetterselo».

Andrea Buzzelli è il dirigente dell'istituto comprensivo Trento 7.

Ieri ha contato il 30% di studenti assenti, qualcosa come 400 a casa, tra contagiati e le quarantene.

«E mancano decine, tra docenti e personale Ata».  È così ovunque.

La scuola trentina ieri ha aperto sì, ma lo ha fatto nell'incertezza: assenze del personale, assenze degli studenti, quarantene, nuove regole sui trasporti. Non c'è un fronte che non desti ansia.

Intanto, l'assessore provinciale all'istruzione, Mirko Bisesti, è durissimo nel giudizio sul decreto legge che ha riesumato la Didattica a distanza (Dad) a fronte di un certo numero di contagi in classe (che varia per fasce d'età dalle scuole dell'infanzia alle superiori).

L'esponente leghista, in particolare, è contrario al fatto che - per le superiori - nel caso di due positivi sia previsto che i vaccinati possano restare in classe e i non vaccinati debbano invece andare in Dad: «Non possiamo accettare una simile distinzione - spiega Bisesti - Il presidente Fugatti sta lavorando ad un'ordinanza apposita».

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