Pandemia / Le norme

Sospensioni del personale sanitario no vax in Trentino: ma quando partono queste lettere?

L'Apss sta ancora valutando le risposte inviate da chi non si è voluto vaccinare: le segnalazioni agli Ordini di medici e infermieri partiranno fra una settimana. Poi scatteranno i provvedimenti, nel giro di qualche giorno. Nel frattempo questo personale va al lavoro ugualmente presentando un test rapido negativo. Zanella interroga: perché ci sono voluti 5 mesi?

L'ANALISI Battiston: “L'obbligo di green pass fa emergere i contagi sommersi"

di Matteo Lunelli

TRENTO. Non scatterà prima di novembre, come annunciato, la tanto attesa (con relativa preoccupazione) seconda tranche di sospensioni del personale sanitario no vax.

Il Dipartimento prevenzione, infatti, è ancora al lavoro per valutare le risposte di chi non si è ancora voluto vaccinare e alla fine della prossima settimana, più probabilmente nei primi giorni di novembre, invierà le segnalazioni agli Ordini di medici e infermieri.

A quel punto - ma qui la procedura sarà più rapida - entro qualche giorno gli ordini provvederanno a sospendere i loro iscritti. Ma l'Azienda Sanitaria si difende: tutto procede come "da cronprogramma".

Un numero preciso per questa seconda ondata di "addii" ancora non c'è, ma non è un mistero che queste saranno le "vere" sospensioni, che andranno a incidere di più sia quantitativamente sia "qualitativamente" rispetto a quelle di settembre, che furono un centinaio.

Nel frattempo, quindi per almeno altre due settimane, medici, infermieri e oss non vaccinati continueranno ad andare al lavoro (nonostante la legge glielo vieti) presentando il green pass con tampone rapido negativo.

Oppure manderanno, 48 ore prima dell'inizio del loro turno, una mail dichiarando che non si presenteranno, costringendo i colleghi in reparto, ma anche i loro primari e coordinatori, a stravolgere i turni e a "rattoppare" l'assistenza.

L'Azienda Sanitaria: "si ribadisce che il cronogramma non subisce modifiche rispetto a quanto a suo tempo previsto. Entro mercoledì  saranno completati gli incroci dei nominativi con gli inviti vaccinali ed entro la fine della settimana saranno firmate le lettere di sospensione rispettando il cronoprogramma illustrato ai sindacati e al personale che prevedeva il completamento della procedura degli accertamenti per tutti gli operatori sanitari del Trentino entro la fine di ottobre.

Tanto si comunica al fine di rassicurare gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali, che verranno incontrate sul tema la prossima settimana, ma anche gli operatori sanitari che si sono vaccinati e informare correttamente coloro che invece a tutt'oggi hanno deciso di non aderire alla campagna vaccinale".

Su questo tema è intervenuto ieri il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella, che nella vita prima di essere un politico è un coordinatore infermieristico e quindi conosce perfettamente i meccanismi, le necessità e le problematiche dei reparti ospedalieri.

«Persone che sarebbero obbligate a vaccinarsi già da parecchi mesi, ora possono avvertire 48 ore prime dell'assenza. E decidono se fare il tampone o no. Con dei numeri certi e fissi nei reparti ci si può organizzare, si possono ridurre i posti letto o gestire i criteri di presenza. Le mancate sospensioni stanno determinando un caos organizzativo, che deve essere gestito dai coordinatori: è una presa in giro per chi deve organizzare il lavoro e per i colleghi, consentita dal mancato rispetto dei termini della legge sull'obbligo vaccinale da parte dell'Azienda sanitaria. Inoltre se l'Apss avesse semplicemente ottemperato alla legge nei termini previsti, il controllo del green pass per il personale sanitario sarebbe stato superfluo, essendo tutto il personale in servizio vaccinato».

Obbligo vaccinale per medici, infermieri e oss che è assolutamente legittimo: lo ha stabilito due giorni fa con una sentenza il Consiglio di Stato, che ha respinto l'istanza di alcuni medici, farmacisti e altri operatori sanitari del Friuli Venezia Giulia, non ancora vaccinati, confermando l'obbligo così come previsto dalla legge.

Tornando all'interrogazione di Zanella, le domande a Fugatti sono chiare.

«Vogliamo sapere perché si siano attesi oltre cinque mesi per iniziare a sospendere il personale sanitario non vaccinato? Perchè a distanza di oltre un mese dalle prime sospensioni stanno lavorando ancora operatori non vaccinati con rischio per l'utenza? Infine vorrei sapere dalla giunta se non ritenga irrispettoso verso i lavoratori che si sono vaccinati e chi deve coordinarli permettere a chi avrebbe l'obbligo vaccinale, ma non vi adempie, di accedere al posto di lavoro con green pass da tampone, potendo decidere se andare o meno al lavoro con 48 ore d'anticipo?».

Infine, restando in tema no vax, una notizia allarmante arriva dall'ospedale di Borgo Valsugana: ben due rianimatori non sarebbero vaccinati, con quindi turni coperti da altro personale e con il sostegno di Trento. Un problema che va a sommarsi alla ormai nota criticità della chiusura della chirurgia dal venerdì al lunedì, che prosegue anche adesso. La sicurezza e il funzionamento dell'ospedale non vengono messe in discussione, ma è evidente che questi problemi vanno a incidere sui servizi che vengono offerti ai cittadini, oltre al fatto che le emergenze e urgenze, con la coperta così corta, rischiano di ricadere sistematicamente su Trento.

comments powered by Disqus