Emigrazione / Trentini all’estero

Parrucchiere alla moda e consulente negli Stati Uniti, la carriera da sogno del trentino Alessandro Comai

Prosegue il viaggio tra i giovani che partendo dalla nostra provincia si stanno facendo onore all’estero

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NEW YORK. “Ciao a tutti! Sono Alessandro Comai e sono un Hair Stylist". È originario di Vigo Cavedine e Roncone e racconta la sua vita attraverso Mondo Trentino (giugno 2021).

“Ho due splendidi genitori e due fratelli…. e insieme diventiamo i Comai Brothers! Ho avuto una bella infanzia con una bella famiglia e tante belle persone attorno, il tutto immerso nella magica natura trentina. Il mio percorso primario scolastico si è svolto a Cavedine e successivamente per la scuola per parrucchieri a Trento”.

Da adolescente una mattina ti sei svegliato e ti si è accesa una lampadina, ci puoi raccontare?

Questo è stato l’inizio di tutto... Frequentavo le scuole medie e dovevo iscrivermi alla scuola superiore! Come tutti sappiamo, in età adolescenziale è difficile capire cosa si voglia fare nel futuro. Stavo valutando il settore culinario attirato dal fatto che è il percorso scolastico intrapreso dai miei genitori ma.... quella mattina un'idea si è svegliata con me... fare il parrucchiere! Non avevo mai pensato a me in questo ruolo e non ero uno di quelli che sta le ore a sistemarsi i capelli allo specchio... ma l’idea mi ha entusiasmato sin dal principio.

Dove hai iniziato l’attività di parrucchiere?

Beh il primo posto dove mi sono dilettato é stata la stube/salone di casa, i miei amici e famigliari sono stati i miei primi modelli/clienti. É stato stupendo! Durante la scuola ho lavorato sempre nei momenti liberi per poter migliorare giornalmente la mia abilità manuale e artistica. Ho cominciato a Cavedine, poi a Trento, a Riva del Garda, ad Arco, a Rovereto, tutte esperienze che mi hanno dato tanto. Poi ho sentito che avevo bisogno di stimoli nuovi e volevo crederci e migliorarmi, quindi ho pensato alla miglior città in Italy per il mio lavoro e all'età di 20 anni, mi sono trasferito a Milano.

Com’è stato il primo impatto a Milano, città in cui hai lavorato poi per oltre 10 anni?

Lavorare in diversi saloni durante il percorso scolastico e nei primi anni di lavoro mi ha sicuramente aiutato a costruire una solida base e conoscenza per poter affrontare la nuova esperienza a Milano. Arrivando da una realtà più a misura d’uomo, dove mi conoscono tutti, e trovarsi a Milano da soli, non è stato facile. Grandi strade, tanta gente diversa, modi diversi di porsi, ecc ecc.. Potrei raccontarvi per ore...

Diciamo che all’inizio ho osservato un po’ il tutto e poi pian piano ho preso piede e cominciato a fare conoscenze e a interagire con la Grande Città. L’idea primaria era di fare un'esperienza..un anno diciamo...infine però c’ho passato una ricca decade...…

Ci vuoi raccontare un po’ delle esperienze lavorative a Milano: con chi hai lavorato, a quali personaggi pubblici hai avuto modo di fare le tue acconciature?

All'inizio sono stato a fare “la prova” in diversi saloni! Negli anni passati mi ero segnato i nomi più rinomati dove avrei potuto e voluto lavorare. Diciamo che, sempre grazie all’esperienza acquisita precedentemente, più di un salone si è rivolto a me dimostrandosi interessato al mio modo di lavorare. Devo ammettere che ero molto felice di “poter scegliere dove andare a lavorare”.

Quindi dopo un periodo limitato di lavoro in diversi saloni ho scelto Orea Malià. Un salone unico e bello per tanti motivi, il primario per me, che poteva dare spazio alla mia creatività e quindi continuare a coltivare il mio metodo di lavoro. Prima di tutto ho lavorato con tantissimi clienti e ho anche collaborato con svariate persone e realtà, citandone alcune che mi vengono ora in mente: X factor, RadioDeejay, Universal, Sony, MTV, Prada, Krizia, Dolce&Gabbana, Vogue, Inter FC, Fashion Week, Canale 5, Rai e altri.

Dieci anni ricchi di gioie e soddisfazioni con tanto impegno e dedizione e fortunatamente tanti weekend di stacco in Trentino!

Su chi potevi contare nella tua professione nel periodo milanese?

Potevo contare su me stesso!! Poi sicuramente sulla mia famiglia e qualche amico vero. Certamente la fortuna più grande é stata condividere e lavorare per un bel periodo anche in coppia con mio fratello Emanuele, anche lui parrucchiere!

Come sei arrivato a New York? Una volta là hai trovato difficoltà nell’inserirti nella società americana?

Sono andato a New York nel 2012 con un visto turistico per valutare la città e le varie possibilità di lavoro. Con un inglese basico e tanta voglia di mettermi in gioco e fuori dalla comfort zone. Ho fatto anche qui come a Milano “le prove” nei vari saloni che mi ero segnato come posti interessanti dove poter lavorare. Questo periodo mi ha permesso di capire se volevo rimanere a New York e ricominciare tutto da zero. Non è stato facile lasciare tanti anni di successi e tanti clienti felici per una megalopoli dall’altra parte del mondo. Dopo aver chiuso tutte le mie cose, preparato tutti i documenti e visti (procedura lunga complicata oltre che costosa) nel 2015 ho lasciato Milano e mi sono trasferito a New York.

Diciamo che se le difficoltà a Milano c'erano, a New York si sono amplificate. Culture diverse, lingua diversa, sistema diverso, lavoro diverso, tutto diverso dall’Italia. É stata dura anche qui. Ovviamente però i 10 anni a Milano e tutto il mio background mi hanno permesso di inserirmi ed affrontare questa nuova vita. Forse la cosa più difficile é stata quella di aver "segnato" sul telefono tutte le persone dall’Italia che mi scrivevano e mi cercavano per i loro capelli, ed erano tutti molto tristi del fatto che fossi partito, come lo ero io di non poter più seguire loro. Nel frattempo mi trovavo qui a New York senza nessun cliente e senza nessuno che conoscesse la mia abilità.

Come è iniziato il tuo lavoro negli Stati Uniti? Ora quale attività fai nello specifico?

Ho cominciato anche qui con esperienze in diversi saloni a Manhattan per vedere come lavoravano per poi spostarmi a ION atelier a Soho, il quartiere artistico di Downtown Manhattan. Lì ho lavorato fino al 2018 e poi dopo altre collaborazioni in saloni della città mi sono spostato al The Drawing Room sempre a Soho. Attualmente ancora oggi collaboro come freelance e mi prendo cura delle mie clienti. Collaboro con diverse aziende come consulente e nella formazione tra le quali Wahl e Davines. Lavoro nella moda, con riviste e sul set. Lavoro privatamente e faccio anche tanta formazione ai parrucchieri/e.

Credi che il successo sia anche "il pane per l’anima"?

La dedizione, la costanza, l’impegno, il rispetto e l’amore per il proprio lavoro portano al "pane per l’anima" e di conseguenza anche al successo. Per quanto mi riguarda una delle gioie più grandi del mio lavoro è quella di render felici le persone e farle sentire al top con sé stesse e con il nuovo look. Quando fai questo per le persone il successo arriva come una piacevole conseguenza. Consiglio a tutti, senza presunzione, qualsiasi lavoro facciate, di utilizzare questo metodo.

Che sensazione provi a lavorare su una parrucca per creare delle acconciature così originali da poterle poi esporre in tutto il mondo?

Ho avuto la possibilità di collaborare con aziende come Prada preparando le acconciature per i mannequins delle vetrine dei negozi in giro per il mondo. Sicuramente una bella soddisfazione camminare nelle vie del centro di Milano o di Montecarlo, di New York o di Tokyo e poter vedere un’acconciatura fatta da me.

Oltre all’attività di parrucchiere lavori anche come formatore, ti piace tramandare le tue conoscenze o preferisci la parte più creativa del tuo lavoro, “il creare”?

Sicuramente tra le cose che amo di più ci sono il prendermi cura dei clienti e il formare i parrucchieri/e. Vanno di pari passo, non ci può essere l’uno senza l’altro. Amo creare nuovi look alle persone ma la gioia di veder qualcuno migliorare giornalmente e gioire di ciò é stupendo. La cosa magica e difficile è riuscire a trasmettere il messaggio e lo stimolo giusto per dare l’input alla persona di poterlo cogliere ed esprimersi. Questo è molto difficile e delicato da trasmettere soprattutto perché siamo tutti diversi e ognuno ha bisogno di un diverso approccio e metodo.

Che impatto ha avuto la pandemia sulla tua vita personale e professionale?

Ovviamente a livello professionale é stata dura perché tutto si è fermato ma i costi quotidiani c’erano sempre. Ma essendo in salute fortunatamente, non potevo di certo lamentarmi. Ho sofferto molto invece per tutte le persone che stavano male e ci hanno lasciato durante questa terribile pandemia globale e per tutti i problemi correlati. Ad inizio marzo mi trovavo a NY e cominciavano ad arrivare notizie di focolai in zone del mondo e in Italia. Dovevo venire in Italia per Cosmoprof, una fiera, e in Germania per un altro show a metà Marzo. Quando ho sentito le notizie riguardo al Covid-19 ho pensato subito che sarebbe di lì arrivato in poco tempo anche a New York. Ho cambiato quindi le date al mio volo e sono andato in Italy dove mi sono rifugiato per 4 mesi in una stupenda baita nelle montagne. Avendo lavorato tanti anni ad un ritmo abbastanza frenetico ho avuto l’occasione e la possibilità di sperimentare per forza di cose uno stop al lavoro prolungato e di ritornare un po’ alle mie origini...sicuramente nel miglior posto per praticare social distance e rispettare le ordinanze.

Sicuramente dopo questa esperienza di vita così diversa dal quotidiano do molta più importanza alle piccole cose e mi accorgo e gioisco di più di tutte le sue sfaccettature. É una cosa bella e sana e spero di mantenerla con me per molto tempo ancora.

Quale atmosfera si respira a New York in tempi di Coronavirus?

Al mio rientro dopo Covid ad ottobre 2020 ho trovato una città totalmente diversa. Devo dire che negli ultimi 2-3 mesi NY sta tornando a rivivere gradualmente ogni giorno sempre più. Non c'è più l’obbligo di indossare la mascherina all'aperto (ma la maggior parte delle persone giustamente la tengono per ulteriore protezione). Speriamo presto tutto torni alla normalità!

Per quanto riguarda la mia vita, io vivo normalmente con una attenzione maggiore, caratteristica che ormai è entrata nella vita di molti. Penso che il primo vero passo sia quello di cominciare a vivere cercando di cogliere il meglio da quello che è possibile in questo momento.

Vuoi lasciare un messaggio ai trentini?

Auguro a tutti il meglio e la felicità! Spero di incontrarvi tutti prima o poi nel mio percorso e/o quando tornerò ed aprirò un negozio in Trentino. Saluto tutti quelli che mi conoscono già e quelli che non conosco ancora. Spero che questo breve racconto vi sia piaciuto! Alla Prossima! See You Soon, Thank You

 

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