Emigrazione / Trentini all’estero

Da Rovereto alle Canarie: “Qui ho trovato le condizioni ideali per vivere e lavorare”

Prosegue il nostro viaggio tra i nostri giovani che hanno deciso di trasferirsi all’estero per vivere e lavorare. Il protagonista di questo racconto è il roveretano Daniele Siriani

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TENERIFE. E’ nato e cresciuto a Rovereto e dopo gli studi universitari è andato a lavorare nelle isole Canarie: stiamo parlando di Daniele Siriani. Non ha però mai dimenticato le sue origini e, attraverso Mondo Trentino (febbraio 2021), si è raccontato. 

"Ciao a tutti, mi chiamo Daniele Sirianni e sono nato e cresciuto a Rovereto”.

Qual’è il tuo percorso di studi, hai dovuto viaggiare per studio?

Ho fatto il primo anno di universitá a Udine nella facoltá di tecnologie web e multimediali. Al secondo anno dovuto al sorgere di un offerta di lavoro part time come programmatore a Trento, mi sono spostato alla facoltá di Rovereto (Interfacce e Tecnologie della Comunicazione), per poi concludere il mio percorso di laurea con un Erasmus a Granada di 6 mesi che mi ha cambiato completamente la vita.

Ci racconti dove vivi ora e come mai sei arrivato lì?

Attualmente vivo a Tenerife, una delle Isole Canarie. Come giá detto dopo l’esperienza Erasmus a Granada e aver imparato lo spagnolo, mi sono innamorato della cultura spagnola e della sua gente, ed inoltre ho conosciuto due persone di Santa Cruz de Tenerife che mi hanno fatto aumentare l’interesse per l’isola. La situazione post laurea in Trentino non è stata delle più facili, nel mio settore si trovava poco lavoro e mal pagato, il che mi ha spinto a provarci nella terra del mare e sole eterno. Inoltre da sempre non vado molto d’accordo con il freddo, e sono un gran amante del mare, credo che questa versione di me venga in parte dalle origini calabresi di mio padre.

Cosa ti piace maggiormente del posto in cui sei, ci sono dei luoghi in cui ti ritrovi maggiormente o che senti più tuoi?

Principalmente il clima stupendo con una media costante di 25 gradi anche d’inverno, il sole, il mare fantastico e il basso costo della vita sono le ragioni principali per cui si sta bene qui. Non per niente il clima delle Canarie è considerato uno dei migliori al mondo. Il bello di qua é che a distanza di pochi chilometri passi dal mare, alla montagna, a cittá enormi o paesini costieri. Un micro continente su un’isola.

Inoltre c'è una grande quantitá di richiesta di lavoro per informatici. Un sacco di aziende stanno aprendo la propria sede alle Canarie negli ultimi anni, per un programma del governo chiamato ZEC (Zona Especial Canaria) grazie al quale un'azienda che apre la sua sede qua paga solo il 4% di tasse per i primi 2 anni di attivitá. Questo programma é stato creato principalmente per potenziare l’economia delle isole e non farla dipendere solo dal turismo, che compone circa un 40%.

Riguardo ai luoghi, io mi sento di poter definire Tenerife come casa mia. Sono dell’idea che il concetto di casa sia dove uno sta bene e ha un lavoro, degli amici e una vita, e questo non deve coincidere per forza con il luogo di nascita. Diciamo che quando viaggio in aereo e vedo il Teide sbucare da sopra le nuvole in avvicinamento a Tenerife mi sento a casa.

Che rapporto hai con le persone del posto?

I canari e gli spagnoli in generale sono persone molto socievoli, allegri e solari. Sicuro il bel tempo e le molte ore di luce al giorno favoriscono il buon umore. Basti pensare che qui anche a dicembre o gennaio c'è il sole fino alle 19, che come si puó ben immaginare si traduce in uno stile di vita principalmente all’aria aperta. Personalmente non ho avuto nessun tipo di problema a integrarmi con le persone del posto, che peraltro sono sempre disposte a dare una mano se necessario.

Di cosa ti occupi e qual’è stato il tuo percorso professionale?

Io sono programmatore informatico. Non è l’immagine di lavoro presente negli stereotipi sulle isole Canarie ma come giá menzionato anteriormente la presenza di aziende informatiche a Tenerife é altissima. La tendenza è che le Canarie stiano diventando la “Silicon Valley” europea. Professionalmente parlando, ho iniziato collaborando durante il periodo universitario con un'azienda locale a Trento a tempo parziale per qualche mese. Poi dopo gli studi a Granada e la laurea nel 2015, ho avuto una brevissima esperienza lavorativa a Madrid, per poi trasferirmi definitivamente a Tenerife a marzo 2016. Nei miei anni qua ho lavorato per 3 aziende differenti, oltre al fatto che per lavoro ho viaggiato varie volte negli Stati Uniti e più nello specifico in Texas.

Hai qualche passione in particolare, un hobby che vuoi raccontarci?

A fine giornata lavorativa quello che mi piace più fare in assoluto è lo snorkeling, nuotare in mare aperto (quando è calmo), immersioni subacquee, o semplicemente fare una camminata in lungomare e passare tempo in spiaggia. Il bello di qua é proprio che si puó fare il bagno tutto l’anno. Molte volte vado anche a camminare in montagna, poiché a differenza di quello che si puó pensare, questa è una zona anche montagnosa. Basti pensare che a Tenerife c'è il vulcano Teide che è la vetta piú alta di Spagna e uno dei vulcani più alti al mondo (3718 m). Sono anche un gran fanatico della musica metal, e mi piace molto suonare la chitarra elettrica nel mio tempo libero.

Hai contatti con altri trentini che vivono in Spagna o in altre parti del mondo?

Si, ho contatti con amici trentini dell’infanzia che vivono in varie parti del mondo, tra cui Cina, Londra, Australia, Svezia… Credo che tra persone nella stessa situazione, ovvero residenti all’estero, ci si capisce ed è bello condividere le proprie esperienze.

Come vivi ora e come hai vissuto l’emergenza Coronavirus e il periodo di lockdown?

Devo dire che il lockdown di marzo/aprile non ha influito molto sulla mia vita per quanto riguarda la parte lavorativa visto che come informatico ho potuto continuare sempre a lavorare da casa senza mai fermarmi. La mia attuale azienda aveva giá la cultura dello smartworking anche prima dell’emergenza sanitaria, quindi l’adattamento é stato molto semplice. Inoltre le Canarie sono una delle regioni di Spagna con meno contagi per covid e, a parte il primo lockdown che è stato a livello praticamente mondiale, qua in concreto non sono mai state applicate grandi restrizioni e la vita scorre normale, se non appunto per il fatto di dover indossare la mascherina negli spazi pubblici. Per il resto tutte le attivitá sono sempre aperte e non ci sono restrizioni orarie.

In questo periodo di emergenza mondiale tante attività risultano sospese, se non ferme, un po’ in tutto il mondo. Cosa vedi di realizzabile nel tuo futuro? C’è qualcosa in particolare che vorresti fare che ora non ti è in concesso?

Sicuramente non vedo l’ora di poter viaggiare tanto come prima. A parte un salto in Trentino una volta all’anno, di solito ho sempre fatto 2 o 3 viaggi annuali, lavoro permettendo. Prima del covid sono stato, tra i vari posti, ai Caraibi (Bahamas), Florida, Texas, California, Nevada, e in vari paese in Europa, tra cui Austria e Grecia. Spero tanto che la situazione con i vaccini si sblocchi e si possa tornare ad esplorare il mondo come ho sempre amato fare.

Vuoi lasciare un messaggio ai trentini?

Vorrei dire a tutti quanti di non lasciarsi scoraggiare da questa situazione che stiamo vivendo e continuare a rincorrere i propri obiettivi personali e professionali che con tanta costanza e perseveranza sicuro si possono raggiungere. Inoltre mi sento di ricalcare l’importanza delle lingue straniere, soprattutto dell’inglese che ormai é la lingua mondiale, visto che nel mondo globalizzato in cui viviamo sono la porta principale per delle grandi opportunitá.

 

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