Sanità / Il caso

Sei dottoresse di Ostetricia del Santa Chiara vanno dall’avvocato: «In reparto c’è mobbing»

Testimonianze e prove, raccolte dai legali, consegnate al consigliere di parità Matteo Borzaga, che ha competenza anche sui casi di discriminazione sul lavoro: «Vicenda parallela al caso di Sara Pedri»
 

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di Matteo Lunelli

TRENTO. Per la prima volta il termine esce ufficialmente. «Noi legali crediamo che la questione ora possa essere spostata su un livello diverso: riteniamo che si possa parlare di mobbing, finanche con rilevanza penale». L'avvocato Andrea de Bertolini, che insieme al collega Andrea Manca sta difendendo sei dottoresse del reparto di Ginecologia e Ostetricia del Santa Chiara, fa un passo in avanti.

Sempre nel rispetto dei ruoli e dei compiti, fino ad ora si è mosso in ogni direzione, senza accelerare o fare il passo più lungo della gamba: ha informato i vertici dell'Azienda sanitaria - a metà maggio -, ha parlato con l'Ordine dei medici - a metà giugno -, ha chiesto interventi specifici all'assessorato e all'Azienda stessa - a inizio luglio -, mentre ieri ha incontrato il consigliere di parità Matteo Borzaga, che ha tra i vari compiti quello di dare sostegno alle potenziali vittime di mobbing.

«Continuiamo ad andare avanti: l'urgenza dei giorni scorsi era quella di evitare la presenza in corsia dei vertici del reparto, ed è accaduto. Ora lavoriamo a un livello diverso e iniziamo a parlare di mobbing».

Il lavoro almeno per ora, si muove parallelamente al caso di Sara Pedri: il compito dei legali è quello di difendere il gruppo di professioniste del reparto e per farlo sono state raccolte corpose memorie e testimonianze. Materiale che va a sommarsi a quello raccolto dalla Commissione interna e dagli ispettori del ministero e che ora è nella mani anche del consigliere di parità Matteo Borzaga.

«Il mio ruolo istituzionale di garanzia - spiega - è stato attivato ufficialmente dalle lavoratrici in accordo con i loro legali de Bertolini e Manca. Ora il mio compito sarà leggere la corposa documentazione, ma da un primissimo esame preliminare sembrano emergere condotte molto gravi che andranno comunque accertate. Il prossimo passo, nel rispetto di tempi e ruoli, senza dimenticare ovviamente la privacy degli interessati, sarà avere chiarimenti dalla controparte, con un incontro che chiederò all'Azienda sanitaria». L'organismo autonomo, pur collegato con la Provincia, rappresentato da Borzaga si occupa - genericamente - di discriminazioni di genere sul luogo di lavoro. Da un punto di vista giuridico anche il mobbing rientra nei campi di competenza del consigliere.

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