Scuola / Lo scontro

Domani sciopero nelle materne trentine contro l'apertura a luglio decisa dalla Provincia

L'iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Fgu-Satos per contestare la decisione unilaterale dell'ente pubblico di prolungare il periodo di attività estiva. "Eliminando i contributi alle famiglie si è cancellata di fatto la possibilità di optare per servizi estivi alternativi per l'infanzia, che invece andavano potenziati"

IL CASO La protesta le scuole d'infanzia aperte in luglio
L'ASSESSORE: «Apriremo convinti, la scuola per l'infanzia è di tutti»
LA DECISIONE Le maestre criticano la scelta provinciale
IL GARANTE "Ai bambini nel periodo estivo servono anche altre esperienze"
LA DENUNCIA Istanza legale di un gruppo di maestre contro la Provincia
LA LETTERA Gli insegnanti ai genitori di 12 scuole: «Ecco perché è un errore»

TRENTO. Domani, giovedì 24 giugno 2021, le scuole dell'infanzia del Trentino si fermeranno: lo sciopero, per l'intera giornata, è stato proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Fgu-Satos, per contestare la decisione unilaterale della Provincia di prolungare il periodo di attività anche al mese di luglio.

Contro - proseguono i sindacati - la decisione di eliminare i contributi economici alle famiglie, per denunciare la mancanza di progettualità e investimenti non solo sul mese di luglio ma sull’intero anno scolastico e per difendere e tutelare i dipendenti, sempre più responsabilizzati.

Una questione, quella dell'apertura a luglio, che negli ultimi mesi ha acceso un confronto rovente e condotto a diverse mobilitazioni.

Lo sciopero indetto dalle tre organizzazioni sindacali riguarda il personale docente e non sia delle scuole provinciali sia delle equiparate.

"La scuola non può rispondere a bisogni diversi da quelli didattico-pedagocici", scrivono le tre sigle.

I sindacati spiegano inoltre così la mobilitazione: "Contro la decisione unilaterale della Provincia di rispondere ai bisogni delle famiglie eliminando i contributi economici e togliendo loro, di fatto, la possibilità di scelta dei servizi conciliativi estivi per i propri figli.

Per denunciare la mancanza di progettualità e di investimenti da parte della Provincia sull'organizzazione della scuola dell'infanzia, non solo per il mese di luglio, ma sull'intero anno scolastico.

Per difendere e tutelare i dipendenti, sempre più responsabilizzati, e per sostenere il patrimonio di professionalità da loro rappresentato e le loro legittime aspettative, e soprattutto a garanzia di buon funzionamento delle scuole dell'infanzia trentine".

I sindacati, anche nel proclamare lo sciopero, rilanciano la convinzione che si doveva agire coinvolgendo enti locali e terzo settore per potenziare l'offerta estiva alternativa per i bimbi, utilizzando parchi, teatri, biblioteche e altri spazi per le attività educative.

Dura, quindi, la condanna dell'atteggiamento assunto dalla giunta Fugatti, definito "pregiudiziale" nei riguardi del mondo della scuola cui si riservano decisioni "calate dall'alto".

Il tutto, "senza riconoscere, se non a parole, lo sforzo messo in campo da insegnanti e personale della scuola trentina anche in questo anno di pandemia, per garantire un'attività in presenza la più ampia possibile".

A fine maggio la Provincia ha comunicato che sono oltre settemila i bambini iscritti al mese extra nelle scuole dell'infanzia: il prolungamento a luglio che ha scatenato grandi polemiche e critiche da parte delle organizzazioni sindacali, di molti docenti e di altri soggetti, come il Garante dei minori.

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