Covid / La ripresa

Prime cene in sala, titolari ottimisti: “Siamo stati degli eroi in questo ultimo anno, dal punto di vista imprenditoriale”

Ai ristoratori trentini stanno addirittura arrivando prenotazioni da turisti olandesi, tedeschi, inglesi, addirittura americani che, dopo aver disdetto i primi appuntamenti di luglio ora hanno confermato con forza e convinzione quelli di agosto e settembre, quando la situazione vaccinale sarà teoricamente prossima al traguardo

LA SVOLTA Centri commerciali aperti nel week-end

di Nicola Maschio

TRENTO. E finalmente, ecco la riapertura. I ristoratori si dicono soddisfatti, nella prima giornata in cui, dopo mesi, i clienti sono tornati a sedersi nei tavoli interni delle strutture. Una data per certi aspetti storica, tappa di una ripresa che forse, questa volta, può davvero essere quella giusta. Di contro però, due consapevolezze: la prima riguarda le misure di sicurezza, che dovranno necessariamente essere rispettate sempre e comunque, dai distanziamenti dei tavoli alle mascherine nei momenti in cui ci si alza dal proprio posto; in secondo luogo, l'irreversibilità di questi allentamenti. Sì perché, concordano i ristoratori, ogni passo è rivolto verso il ritorno alla normalità e, soprattutto nel prossimo futuro, tornare indietro una seconda volta (dopo quanto accaduto lo scorso inverno) sarebbe questa volta impossibile. Sarebbero infatti troppe le perdite economiche in caso di un nuovo stop, al quale la maggioranza delle attività non resisterebbe. Ed ora quindi largo alla speranza, anche in vista dell'estate che tra tamponi e green pass dovrà per forza essere il momento del definitivo rilancio.

«Ogni piccolo passo è un ritorno ai tempi pre-pandemia - ha spiegato Francesco Antoniolli, titolare del ristorante Al Vò e vice-presidente provinciale dell'associazione ristoratori di Confcommercio - Per quanto mi riguarda, la cosa più importante è che ora tutti rispettino le norme anti-Covid. Siamo stati dei veri e propri eroi in questo ultimo anno, ovviamente dal punto di vista imprenditoriale: abbiamo resistito laddove altre attività purtroppo non ci sono riuscite, abbiamo combattuto per difendere il nostro lavoro ed ora, dopo tutto questo tempo, non dobbiamo dimenticare l'attenzione alle regole. Rispetto alle difficoltà, è ovvio che siano ancora numerose: io ad esempio ho tre salette e in una posso ospitare 15 persone rispetto alle 43 prima della pandemia, ma abbiamo scoperto le incredibili potenzialità del servizio d'asporto».Il momento dunque rimane difficile, tuttavia gli esercenti ora guardano al futuro con rinnovato ottimismo.

All'Antico Pozzo di Ferruccio Santoni, ad esempio, sono arrivate prenotazioni da turisti olandesi, tedeschi, inglesi, addirittura americani che, dopo aver disdetto i primi appuntamenti di luglio (motivazioni legate soprattutto alla situazione delle frontiere italiane e non tanto a quella "a stelle e strisce") ora hanno confermato con forza e convinzione quelli di agosto e settembre, quando la situazione vaccinale sarà teoricamente prossima al traguardo.

«C'è ancora un po' di titubanza però, sia da parte nostra che dei clienti - ha aggiunto Santoni - anche perché dobbiamo capire tutti come riprendere queste attività. Il turismo comunque sta ripartendo alla grande, non possiamo che guardare a questa estate con positività. Poter tornare ad ospitare i clienti all'interno è un enorme vantaggio, anche perchè non siamo più vincolati al tempo atmosferico che prima ci penalizzava parecchio, rispetto magari ai locali vicini al mare. Ora la speranza è quella che la clientela non fugga in montagna come successo lo scorso anno, quando abbiamo lavorato al 60% perchè in tanti preferivano località diverse rispetto al centro città».

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