Covid / Il caso

Vaccinazioni, ecco perché il comparto giustizia ora deve attendere

Intanto procede anche in Trentino la campagna di somministrazione al personale scolastico, ma l'obiettivo del 70% di copertura rimane lontano

LA POLEMICA La ministra Cartabia all'Anm: vaccini per classi di età, niente priorità ai magistrati

di Flavia Pedrini

La campagna vaccinale per le persone tra i 75 e i 79 anni è ben lungi dall'essere conclusa ed anche il personale docente, che oggi torna in servizio, vede ancora lontano l'obiettivo di arrivare al 70% di copertura dopo le vacanze pasquali.

Intanto, però, l'Azienda sanitaria aveva deciso di convocare, per il fine settimana scorso, i magistrati - un centinaio - per somministrare loro il vaccino Astrazeneca.

L'assessora alla salute Stefania Segnana spiega che si tratta di una categoria già prevista nel precedente piano vaccinale, poi modificato dal governo Draghi, ma questo non frena le polemiche. Al forte disappunto del personale amministrativo della giustizia, si aggiunge la perplessità di una parte dei magistrati.

L'Associazione nazionale magistrati di Trento e Bolzano, come evidenzia la presidente Consuelo Pasquali, è netta: «Si deve vaccinare l'intero comparto della giustizia».

E tra pubblici ministeri e giudici c'è chi ha deciso di disdire l'appuntamento: «O tutti o nessuno. Non vogliamo essere privilegiati».

Nelle scorse settimane, oltre che tra i magistrati, era stata raccolta l'adesione alla campagna di vaccinazione del personale impegnato nei vari uffici giudiziari. Elenchi che erano stati poi inviati alla Regione, perché li inoltrasse all'Azienda sanitaria. Le convocazioni per la somministrazione del siero sono arrivate da giovedì. Ma solo ai magistrati.

«Come Anm - spiega Pasquali - abbiamo sempre chiesto la vaccinazione dell'intero comparto».

Dunque dal magistrato al personale amministrativo, comprendendo anche il personale addetto alla guardia o alle pulizie.

«Ed è evidente che sono compresi anche gli avvocati, che pure hanno un loro organo rappresentativo», aggiunge.

Invece non è stato così. «Quello che ho potuto capire, ma solo venerdì alle 18.30, è che la chiamata, così mi è stato detto, era stata fatta in base al precedente piano vaccinale e che riguardava solo i magistrati, mentre gli amministrativi erano esclusi».

Anche Marcella Tomasi, della Uil Fpl, è critica Nel nuovo piano vaccinale della Provincia approvato il 23 marzo e redatto sulla scorta di quello nazionale, il comparto della giustizia - che il governo Conte aveva inserito fra i servizi essenziali per la fase 2 - non è contemplato.

«A quel punto io ho deciso di dare disdetta. Per me è una questione di coerenza e di giustizia sostanziale. Ma purtroppo lo abbiamo scoperto solo venerdì sera. Io sono dispiaciutissima», commenta la presidente dell'Anm.

Come Pasquali, anche altri magistrati hanno deciso di non farsi vaccinare. Tra questi il pm Pasquale Profiti che, appena saputo «che le prenotazioni comunicateci giovedì erano solo per noi, per i magistrati, con esclusione di chi ci lavora a fianco, il personale amministrativo, spesso con maggiore esposizione a rischio contagio», ha deciso di rinunciare alla prenotazione.

Non prima di essersi assicurato che la dose non sarebbe andata "persa". Anche un altro magistrato, nella lettera di disdetta, ricordando età e fattori di rischio del personale amministrativo, sottolinea: «Volendo evitare anche la mera ipotesi di forme di privilegio, e scusandomi per il disagio, con la presente revoco la disponibilità».

 In attesa di essere convocato «insieme al restante personale del "settore giustizia" o di quella successiva, per classi di nascita, come tutta la popolazione».Forte disappunto viene espresso anche dal presidente dell'Ordine degli avvocati, Michele Russolo: «È sbagliato vaccinare solo una parte».

Qualche settimana fa aveva scritto al presidente Fugatti e al direttore generale Pier Paolo Benetollo per chiedere che, quando fossero partiti i vaccini per gli operatori della giustizia, all'interno di tale categoria - che doveva ricomprendere la totalità delle professionalità, pubbliche e private, operanti all'interno dei palazzi di giustizia e degli uffici giudiziari - venissero inseriti anche gli avvocati. «Invece non c'è certezza sul piano vaccinale e non abbiamo ricevuto risposta», conclude.

Di «brutta pagina» parla Beppe Pallanch, della Cisl Pf: «Non credo che i magistrati debbano avere la precedenza rispetto al resto del personale, che attende pazientemente il suo turno».

 Anche Marcella Tomasi, della Uil Fpl, è critica: «Nella lista delle persone da vaccinare era inserito tutto il personale amministrativo che aveva aderito alla campagna. Adesso chiediamo all'Azienda cosa intenda fare». La Funzione pubblica Cgil esprime invece apprezzamento per i magistrati che hanno rinunciato, mostrando «una sensibilità e un'attenzione che può essere di esempio per gli altri».

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