Covid / La polemica

I magistrati vogliono il vaccino in via prioritaria: è scontro con il governo

La ministra della giustizia Cartabia ribadisce: si procede per classi di età, altrimenti che dovrebbero dire i cassieri dei negozi? I giovani avvocati: "Richiesta sconcertante, l'Anm si impegni piuttosto a garantire la sicurezza negli uffici"

ROMA - L'Associazione nazionale magistrati già sapeva che sarebbe stato prorogato lo stato di emergenza per l'attività giudiziaria (domani per decreto il termine sarà portato al 31 luglio), così come conosceva la scelta del governo di procedere alle vaccinazioni per classi di età.

Ciò nonostante, i magistrati chiedono di essere inseriti fra le categorie prioritarie e vorrebebro che l'accesso immediato al vaccino fosse esteso al resto del personale dei palazzi di giustizia, al fine di garantire il corretto funzionamento dei servizi.

La questione che era stata al centro di un colloquio dell'Anm con la ministra Marta Cartabia il 18 marzo scorso, si apprende da fonti di via Arenula.

In quella occasione l'Anm aveva chiesto l'inserimento dei magistrati tra i soggetti da vaccinare con priorità, ma Cartabia aveva ribadito la linea del governo, in nome del principio di uguaglianza e per evitare la competizione tra le categorie.

Procedere per classi di età, è stata dunque la linea ribadita dalla ministra della Giustizia in quell'incontro, linea seguita anche per le vaccinazioni del capo dello Stato e del presidente del Consiglio. E a proposito delle categorie più a rischio Cartabia aveva citato in quell'occasione i cassieri dei supermercati.

Insomma la posizione del governo i magistrati la conoscevano già e sembravano averla compresa, racconta chi ha partecipato a quella riunione.

Per parte sua, l'Aiga, Associazione italiana giovani avvocati, esprime "sconcerto" per il comunicato diffuso ieri dall'Anm, in cui si afferma che la mancata vaccinazione in via prioritaria dei "lavoratori del comparto giustizia" comporterà un sensibile rallentamento di tutte le attività giudiziarie.

L'Aiga, si legge in una nota, "ha preso atto della decisione del governo di procedere alle vaccinazioni seguendo esclusivamente il criterio anagrafico, e non comprende pertanto la ragione per cui i magistrati dovrebbero comunque ricevere il vaccino in via prioritaria".

"L'Anm, anziché invitare i capi degli uffici giudiziari ad adottare: 'energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici', dovrebbe prodigarsi per cercare di garantire lo svolgimento di tutte le attività giudiziarie in sicurezza, a partire dalla fissazione delle udienze per fasce orarie, anche pomeridiane" afferma Antonio De Angelis, presidente nazionale Aiga.

"Oggi chi rischia di più il contagio nei Tribunali sono proprio gli Avvocati, costretti a lunghe attese per lo svolgimento delle udienze in luoghi ove non è possibile rispettare il distanziamento sociale" concludono Simona Tarantino, vicepresidente nazionale Aiga e Mariella Sottile, responsabile della Conferenza degli eletti Aiga.

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