Più di 500 trentine e trentini oggi a Verona a manifestare contro il «Festival della famiglia»

Sarà una Verona blindata quella che sabato accoglierà il Congresso mondiale delle famiglie. Oltre 500 i trentini pronti a scendere nel capoluogo scaligero per partecipare ai cortei di protesta in programma contro l’evento voluto dal ministro Lorenzo Fontana e la visione della società, della sessualità e della figura della donna portata avanti dai relatori che vi interverranno.

I telefoni dei referenti dei collettivi studenteschi del Trentino, di Arcigay, del «collettivo transfemminista», del gruppo «Genitori e insegnanti per la cittadinanza», di «Non una di meno» e delle altre realtà che difendono l’educazione di genere sono incandescenti.

«Continuiamo - confermano le responsabili locali di “Non una di meno” - a ricevere richieste di informazioni sulla trasferta di Verona. Vogliono esserci tutti. Comprensibile, è giusto manifestare per esprimere la totale opposizione a chi vuole un certo tipo di modelli. Avete letto i nomi dei relatori del Congresso? Sono da brivido».

Proseguono: «A Verona saremo in tantissimi, compresi diversi semplici cittadini. Sarà uno spettacolo unico, una dimostrazione di civiltà che daremo a chi sta alimentando tensione affermando che noi vogliamo andare lì solo per creare problemi di ordine pubblico».

Sull’invito rilanciato nelle ultime ore dall’assessore provinciale alla Cultura Mirko Bisesti di dare vita ad un confronto tra le varie parti sul tematiche gender esprimono perplessità: «Si poteva tranquillamente fare venerdì scorso, sapete tutti come è andata a finire. C’è stato impedito di esprimere le nostre idee e siamo stati cacciati in malo modo dalle forze dell’ordine. Si è trattato di una pagina nera per la democrazia trentina, speriamo che resti un episodio a se stante».

Di ben diverso tenore sono le dichiarazioni di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita: «Domenica ci sarà una marcia per la famiglia e mi risulta che anche dalla vostra provincia arriveranno tante persone. Sarà un appuntamento importante e chi dice che è politicizzato dichiara una falsità». Continua: «Sarà invece il momento giusto per ascoltare degli importanti esperti mondiali chiamati per aiutarci a capire quali politiche familiari adottare per uscire dalla crisi, anche demografica». E conclude: «Sul vostro giornale il professore della Cattolica Andrea Nicolussi ha espresso serie perplessità sul tentativo di arrivare ad una società neutra, dove la famiglia tradizionale non ha più nessuna ragione d’essere. Condivido il suo pensiero, non lasceremo che ciò avvenga».

Preoccupazione per l’ordine pubblico. Lunedì si è svolto in prefettura a Verona un vertice al quale hanno partecipato i responsabili dell’ordine pubblico, il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato e gli organizzatori del Congresso. A destare preoccupazione è la concomitanza con una serie di contromanifestazioni, soprattutto nella giornata di sabato. Per tutta la durata dell’evento, piazza Bra resterà “zona rossa”. Il timore è che le frange estreme delle due parti possano entrare in contatto.

I responsabili veronesi di “Non una di meno” lanciano, però, messaggi rassicuranti: «Non tollereremo nessuna esagerazione e siamo già pronti a non reagire ad eventuali e probabili provocazioni. Per essere credibili dobbiamo evitare di muoverci come loro, pensiamo a quanto è successo venerdì scorso all’interno della Provincia di Trento».

 

 

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