Traffico pesante: più 4% in A22 nei primi dieci mesi del 2016

di Domenico Sartori

Claudio Comini, presidente degli autotrasportati trentini di Assoartigiani, dice che per ora gli effetti del divieto, introdotto in Tirolo da inizio mese, ancora non si vedono. Ma per le aziende artigiane, che in grossa maggioranza non hanno rinnovato il parco mezzi, è questione di tempo.

«Nell'Unione europea dovrebbero esserci leggi e costi uguali per tutti, questo è il problema.

O il Governo italiano dovrebbe fare come in Germania e in Francia: lì hanno introdottoi leggi a tutela dei lavoratori e delle ditte di autotrasporti nazionali. Perché» aggiunge Comini «oggi il costo è per noi, tutto compreso (pedaggio, stipendio autista, gasolio, oneri finanziari) di 1,40 euro a km; per una azienda che ha delocalizzato in Romania, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, anche in Slovenia, è di 0,80-0,90 euro a km. Si guardino le targhe in transito sull'A22 e si valuti l'età degli automezzi per capire cosa sta succedendo. Niente contro Arcese, ma ci sono lavoratori a casa e poi vedi il piazzale di Rovereto pieno di stranieri...».

Per avere una valutazione seria degli effetti del nuovo divieto austriaco, è troppo presto. «Bisogna aspettare almeno la fine del mese» spiega il direttore di Autobrennero, Carlo Costa «quando sarà possibile fare il raffronto, giorno per giorno, tra novembre 2015 e novembre 2016». Il direttore di A22 non vuole entrare nel merito delle scelte politiche in materia di trasporto, ma comprende il disagio delle aziende artigiane del settore. «Servirebbe» si limita a dire «univocità negli interventi governativi».

Quello che in concreto accade è che le aziende insediate nei Paesi dell'Est hanno potuto beneficiare dei contributi Ue per rinnovare il parco mezzi, ma sono in grado di spiazzare gli autotrasportatori italiani e trentini grazie ad un costo del lavoro molto più basso.

Per giustificare la reintroduzione del divieto settoriale, modulato per contenere il transito del veicoli più inquinanti Euro 3 ed Euro 4 sull'A12 austriaca, il governatore del Tirolo ha detto che in agosto, al Brennero, è stato registrato un aumento del traffico pesante del 15%. È così? «Posso dire che il traffico pesante è comunque in aumento. Nei primi dieci mesi dell'anno, sfiora il 4%.

Ed un aumento molto significativo» risponde il direttore di A22 «il traffico giornaliero medio è di 42 mila veicoli, ai livelli del record assoluto del 2008». A livelli pre-crisi? «Sì, quel record è già stato superato per i mezzi leggeri; per quelli pesanti, siamo a 12 mila veicoli, vicino ai livelli massimi, che probabilmente raggiungeremo entro l'anno».

Il dato sul recupero del traffico pesante è significativo, aggiunge Carlo Costa, perché «è efficace per fare una valutazione della ripresa dell'economia». C'è però uno iato temporale di cui tenere conto, dice il direttore di A22: «Il traffico pesante è soprattutto al servizio della grande industria, ci vuole qualche mese per coglierne gli effetti sull'indotto. Ma l'incremento del trasporto merci tra il Mediterraneo e l'Unione europea segnala una ripresa dell'economia».

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