Scontri tra stranieri in piazza Dante, l'ira del sindaco «Ora servono espulsioni immediate per chi sgarra»

Altre due sono state denunciate. Il sindaco di Trento: «Chi sgarra va espulso»

di Leonardo Pontalti

È di due tunisini arrestati, e altri due denunciati, il bilancio dell'intervento dei carabinieri per sedare le risse scoppiate domenica e ieri in piazza Dante, a Trento. Il primo, di 22 anni, è stato riconosciuto quale partecipante degli scontri avvenuti domenica. Per sottrarsi ai controlli, il giovane ha tentato di fuggire in sella ad una bicicletta ma è stato bloccato dai militari dopo breve inseguimento e una colluttazione. A suo carico è emerso un provvedimento di espulsione emesso all'inizio dell'anno dalla Questura di Trento.
 
 
Sempre ieri pomeriggio i carabinieri di Altopiano Vigolana, coadiuvati da quelli del Radiomobile di Trento, hanno arrestato un ventenne tunisino per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate dall'utilizzo di un'arma. Su indicazione di un cittadino i militari sono intervenuti in piazza Dante dove ieri pomeriggio era stata segnalata una rissa tra più persone. Giunti sul posto hanno notato un giovane del centro Africa circondato da alcuni giovani magrebini e da questi picchiato con calci e pugni. L'intervento delle pattuglie ha fatto disperdere il gruppo di magrebini. Tre tunisini, tutti giovanissimi, di cui uno minorenne, sono stati quindi fermati ed identificati: tra questi K.D. che aveva aggredito un coetaneo nigeriano usando una mazza da baseball, immediatamente sequestrata.
 
Le vittime dell'aggressione, due nigeriani poco più che ventenni, sono stati medicati al pronto soccorso del Santa Chiara riportando prognosi di 5 e 10 giorni. Oltre all'arrestato, che questa mattina sarà giudicato con rito direttissimo, grazie al supporto delle volanti della Questura sono stati fermati, identificati e denunciati altri due tunisini, di 26 e 17 anni, ritenuti complici nell'aggressione ai due nigeriani. L'episodio di ieri - secondo i carabinieri - è verosimilmente riconducibile quale risposta alla rissa avvenuta domenica in cui si sarebbe verificata una rapina e un'aggressione ai danni di un cittadino magrebino ad opera di giovani del centro Africa.
 
L'ira del sindaco di Trento
 
«Le mie dimissioni? La minoranza chiede sempre le dimissioni del sindaco di fronte a fatti gravi. Sono altre le cose che mi preoccupano». Alessandro Andreatta replica in maniera sprezzante agli attacchi di Lega e Forza Italia, che pure lo accusano pesantemente, parlando di «manifesta incapacità». Lo fa dopo gli scontri di ieri in piazza Dante.
Signor sindaco, dopo quella di domenica anche il giorno dopo (ieri, ndr) una rissa.
«Non è accettabile che la città si trasformi in terreno di scontri tra bande. La risposta dovrà essere decisa, energica».
Ed in che cosa si tradurrà questa risposta?
«Ne abbiamo parlato con il questore ed il commissario del governo, che ho sentito più volte tra ieri ed oggi (domenica e lunedì, ndr). L’impegno per l’individuazione dei responsabili sarà massimo e auspico che per questi soggetti si arrivi all’allontanamento. Non solo dalle strutture in cui si potrebbero trovare come ospiti ma dal nostro territorio. Ci vuole tolleranza zero».
Il teatro degi scontri, resta sempre e comunque piazza Dante.
«Un luogo che sta ritrovando la propria anima, ora sempre presidiato. Lo dimostra la rapidità con cui le forze dell’ordine sono intervenute».
Non è mai facile arrivare ad espulsioni, soprattutto per i richiedenti protezione. Un problema normativo serio.
«Senza dubbio. Se c’è una cosa inaccettabile è vedere circolare impunemente per le strade chi invece andrebbe punito per i suoi comportamenti. Sono pronto anche a coinvolgere i parlamentari trentini, se necessario, per affrontare questo problema. Per chi delinque, per chi è violento, per chi non rispetta le leggi, non può esserci norma in grado di impedire espulsioni ed allontanamenti, rapidi e certi».
Questi gravi fatti sono frutto di un sistema di accoglienza sbagliato, secondo lei?
«Non lo credo. È necessario evitare generalizzazioni, perché come in ogni comunità, anche tra coloro che arrivano qui c’è chi è violento, che non rispetta le leggi, che prevarica il prossimo. L’importante è isolare questi soggetti ed allontanarli. A Trento l’integrazione e l’accoglienza sono valori da sempre, ma dev’essere chiaro a tutti che siamo gente accogliente a patto che si rispetti il nostro modo civile di stare assieme. Chi non lo fa, se ne deve andare». 

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