Borgo, chirurgia aperta  solo dalle 8 alle 20

Stupore ed incredulità. Per una decisione che in Valsugana in pochi riescono proprio ad accettare. La decisione dell’Azienda sanitaria di sospendere alla notte, nel fine settimana, l’attività del reparto di chirurgia al San Lorenzo fa già discutere. «Dico no a questa scelta - ha ribadito questa mattina il presidente della Comunità Sandro Dandrea - che non condivido. E dico ancora no per un ennesimo taglio che viene fatto al servizio offerto dal nosocomio al territorio. Se venisse fatta la stessa cosa anche in altre vallate del Trentino potrebbe avere un senso, ma non posso accettare che ancora una volta si tocchi solo il nostro ospedale che già in passato ha sofferto per simili decisioni»

di Massimo Dalledonne

ce1f789d66_2150971.jpgBORGO - Ora è ufficiale. Il reparto di chirurgia dell'ospedale San Lorenzo sarà ridimensionato. Quel fax, giovedì sera, il presidente della Comunità Sandro Dandrea non avrebbe mai voluto leggerlo. Ma l'ha fatto davanti a tutta l'assemblea per confermare la decisione del direttore generale Luciano Flor di tenere aperto il reparto solo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20.


L'aula aveva da poco discusso l'interrogazione della lista Civica Valsugana e Tesino sugli organici dei medici dell'ospedale di Borgo. Quello di chirurgia è attualmente composto da Marco Fichera (direttore) e da quattro dirigenti medici: Flavio Girardi, Roberto Cappelletti, Lina Platia e Marco Faustini. Di cui uno, Cappelletti, in predicato di transitare nell'unità operativa di ortopedia. «Gli obiettivi assegnati dalla Provincia prevedono l'organizzazione dell'attività chirurgica degli ospedale di valle in regime di week surgery - si legge nella nota del direttore generale dell'Apss provinciale - con la conseguente minimizzazione della possibilità di dare risposta all'urgenza». Tradotto in parole povere, questi sono i numeri dell'equipe di chirurgia e questi resteranno: i posti rimasti vacanti nel corso del 2012 non saranno coperti.

 

«L'attuale organico del reparto è sufficiente per assicurare il servizio di presenza minima nei giorni feriali, dalle 8 alle 20 - prosegue il direttore generale - e una pronta disponibilità dalle 20 alle 8 per le intere giornate di sabato e domenica». Insomma, nella notte e nel fine settimana ci sarà un medico reperibile in 20 minuti. La notizia non è stata accolta bene visto che anche il medico del pronto soccorso che recentemente è andato in pensione non sarà sostituito. Una brutta botta per la valle e per un ospedale che in questi ultimi anni si era qualificato con nuovi servizi garantendo un'ottima qualità ai cittadini e al territorio.


«Non possiamo accettare questa decisione - ha tuonato in aula Paolo Costa della Civica Valsugana e Tesino - che altro non è un ennesimo depauperamento dei servizi sanitari in Valsugana. Andando avanti di questo passo medicina sarà trasformata in un reparto di geriatria e chirurgia in un day hospital». Facce scure anche tra la giunta con il presidente che, anche alla luce della recente smentita dell'Azienda dopo le prime voci di ridimensionamento del servizio, non resterà sicuramente con le mani in mano. «Per rendere sostenibile questa scelta organizzativa - si legge nella nota dell'Azienda - si stanno mettendo in atto iniziative di coordinamento fra strutture specializzate ad assicurare percorsi di cura certi ai pazienti ed un utilizzo ottimale delle risorse». 

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