Brasile, l'Air France viaggiava a velocità ridotta

L’aereo si sarebbe disintegrato in volo. Un pilota spagnolo ha visto un bagliore. Il governatore dello stato di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, accusa Air France di essere in parte responsabili del disastro di lunedì Il ricordo di Lenzi, Zortea e Zandonai (Ladige.tv)

air francePARIGI - Nuove piste emergono sulla catastrofe aerea che lunedì scorso ha colpito l'Airbus A330 di Air France costata la vita ai trentini Gianbattista Lenzi, Rino Zandonai, Gianni Zortea e ad altri 225 passeggeri. Ancora nessuna certezza sull'esatta dinamica del disastro e sulle cause della caduta del velivolo (disintegrazione? esplosione?) ma soltanto ipotesi. Ma da ieri pare farsi largo un nuovo dettaglio: l'aereo viaggiava a una velocità «erronea», cioè troppo ridotta. Nelle ultime ore si sono accavallate le fughe di notizie da fonti «vicine all'inchiesta», che si svolge in Francia. L'eccessiva perdita di velocità e il successivo susseguirsi di eventi catastrofici potrebbero infatti essere all'origine della disintegrazione dell'apparecchio. A quanto si è appreso, Airbus starebbe per pubblicare nelle prossime ore una raccomandazione, convalidata dal Bea (l'ufficio francese incaricato dell'inchiesta): la nota, secondo quanto indicato dal quotidiano francese Le Monde, sarà un avvertimento ai piloti: «In caso di condizioni meteorologiche ostili, gli equipaggi non devono rallentare troppo la velocità, ma, al contrario, mantenere la spinta dei reattori e l'assetto corretto affinché l'aereo rimanga in linea». Dalle dichiarazioni rese ieri in Brasile a Rete Globo da piloti, meteorologi ed esperti, sembra che l'Airbus si sia infilato a 860 chilometri orari in una gigantesca tempesta, in un nembo alto 18 chilometri, che non gli ha lasciato scampo. L'aereo potrebbe aver ceduto all'impatto di grossi chicchi di grandine che - tra velocità di caduta di questi e vento contrario - l'avrebbero colpito arrivandogli addosso a 1.000 chilometri orari. Come palle di cannone. Un pilota spagnolo che lunedì volava non lontano, ha riferito al quotidiano spagnolo El Mundo di aver «visto in lontananza un forte e intenso lampo di luce bianca». Tuttavia le nuove informazioni sulla velocità ridotta dell' aereo lasciano spazio a diverse speculazioni: «Se il Bea emette una raccomandazione, significa che sanno ciò che è accaduto e hanno l'obbligo di pubblicarlo per evitare il ripetersi di simili incidenti», ha dichiarato Jean Serrat, ex pilota più volte intervistato dai media francesi in questi giorni: «La prima cosa che si deve fare quando ci si imbatte in una turbolenza è ridurre la velocità per attenuare gli effetti, ma se il rallentamento è eccessivo, l'aereo cede», ha sottolineato Serrat. La Bea smentisce tuttavia di possedere informazioni esaustive circa l'accaduto, dichiarando che «in caso d'incidente, è normale che venga pubblicata una raccomandazione mentre è in corso l'inchiesta». Già ieri mattina altri indizi sono emersi come prova della disintegrazione dell'apparecchio: i resti dell'aereo dispersi in mare in un raggio di oltre 300 chilometri gli uni dagli altri, e lo stato di «cabina in velocità verticale», l'ultimo segnale emesso dall'aereo che indica un'improvvisa depressurizzazione causa - o conseguenza - di una disintegrazione avvenuta in volo. Nel frattempo nella tarda serata italiana le operazioni di recupero (ne parliamo a fianco) hanno dato i primi frutti: sono venuti alla luce un pezzo di sostegno lungo 2,5 metri della stiva dell'Airbus, insieme a due salvagente e ad altri sei oggetti provenienti dall'aereo. Ancora nessuna traccia, per ora, di corpi.

comments powered by Disqus