Senato, Province e altri piccoli problemi di democrazia

Si avverte un eccesso di improvvisazione e un deficit di ragionamento nel processo che sta spogliando il Paese di alcuni organi rappresentativi della volontà popolare sostituendoli con istituzioni non scelte dagli elettori.Il caso delle Province ordinarie è emblematico: il governo centrale (prima Monti, poi Letta e ora Renzi) ne ha sospeso il rinnovo democratico degli organi, commissariandoli, perché c'è l'intenzione di riformare (si definisce "abolizione" ma giocoforza sarà tutt'altro, perché parliamo di enti che svolgono funzioni socialmente rilevanti e indivisibili).

#ugostaisereno

Ricevuta ieri dal premier incaricato Matteo Renzi, nell'ambito delle consultazioni, la delegazione Svp-Patt ha chiesto continuità con lo schema precedente: sì all'appoggio anche al futuro governo, a patto che venga confermata la disponibilità mostrata dall'esecutivo Letta nei riguardi di Trento e Bolzano.

L'autonomia e gli adepti della "Asburgo-therapy"...

Il deputato Mauro Ottobre (Patt) oggi invita governo e Parlamento a dar corso ai provvedimenti legislativi "per il ritorno (in Trentino Alto Adige, ndr) dei Comuni facenti parte dell'ex impero asburgico (Pedemonte e Casotto - Vicenza, Valvestino e Magasa - Brescia, solo per citare alcuni dei 26 richiedenti), nel rispetto dei singoli referendum tenutisi nei territori interessati e delle varie ed approvate mozioni regionali".Secondo il parlamentare trentino, che interpreta evidentemente il pensiero corrente dei suoi colleghi di partito, questa iniziativa rappresenterebbe "un'ulteriore assunzione di responsabilità per un autonomia che sappia guardare anche fuori dai propri confini".

Il cognome materno e i tempi italiani

Alla fine degli anni Ottanta, come giovane cronista, ebbi l'occasione di occuparmi della querelle sull'attribuzione ai figli del cognome della madre.In altri Paesi europei questa era un'opzione già ampiamente consolidata nella legislazione. In Italia no.Erano da poco passati gli anni Settanta, un'epoca contraddastinta anche da significativi avanzamenti nell'impianto normativo nazionale in materia di parità di genere, a cominciare dalla storica riforma del diritto di famiglia (1975) e dalla legge Fortuna che introduceva il divorzio (1970) e che fu difesa con successo quattro anni più tardi nel celebre referendum voluto dalle forze conservatrici (Dc e Msi) per tentare di cancellare questo nuovo diritto delle coppie sposate in Italia.

Cie, Cpt, disinfestazioni e quelli che cadono dal pero

"I Cpt sono dei lager veri e propri e il ventre che partorisce questo obbrobrio, è il ventre pasciuto della nostra società occidentale.Il clandestino è l’ebreo di oggi. Egli è ridotto a “sotto uomo” prima dalla sinistra cultura retorica “sicuritaria”, poi una legge fascista lo dichiara criminale per il solo fatto di essere ciò che è, un essere umano che ha fame e cerca futuro per sé e i suoi cari e che per questo viene privato di qualsivoglia status, sottoposto alla violenza della reclusione, sottratto alle tutele minime che spettano ad un essere umano per diritto dei nascita.

Dolomiti, una grave asimmetria istituzionale

Il governo intende archiviare le Province ordinarie: ora depotenziandole con il ddl promosso dal ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio (Pd), poi cancellandole con una legge costituzionale. Alcune voci contestano l'assalto al sistema delle autonomie spiegando che si indebolirà il tessuto democratico e si produrranno maggiori costi finanziari, disfuzioni nei servizi locali e perdite di tutela nei territori svuotati di rappresentanza. Fra i critici, l'urbanista Edoardo Salzano, il presidente del Censis Giuseppe De Rita e i 44 giuristi che denunciano profili di incostituzionalità del ddl (che abolisce le elezioni provinciali).

Province ordinarie, il muro di gomma su quel voto sospeso

Che cosa direste se alla scadenza della legislatura il governo portasse in Parlamento un decreto che sospende le elezioni, perché ha intenzione di riformare l'assemblea legislativa, magari con una legge ordinaria con l'obiettivo di superare il bicameralismo?Probabilmente vi verrebbe il dubbio che staremmo uscendo dallo stato di diritto.Con questa apparente forzatura dialettica vorrei richiamare nuovamente l'attenzione del lettore su una vicenda a mio avviso molto grave che sta passando sottotraccia oppure, peggio ancora, se emerge è oggetto di depistaggi politici e mediatici: la cosiddetta "abolizione" delle Province ordinarie, che in realtà è una trasformazione, teorizzata dal governo Letta e in particolare ministro Graziano Delrio, che riduce questi enti intermedi a semplici agenzie funzionali dei Comuni, prive di organismi eletti direttamente dai cittadini (li nominano invece i consigli municipali).

I migranti e noi: vent'anni di regressioni

Probabilmente, passate le lacrime e gli scaricabarile di circostanza, anche stavolta la politica nazionale pare poco incline a umanizzare le politiche su immigrazione, asilo politico e accoglienza umanitaria. Il tragico naufragio della settimana scorsa a Lampedusa ha riaperto una questione ultraventennale ed è mortificante ritrovarsi, oggi, a ribadire gli stessi concetti che una parte della comunità italiana tenta invano, da anni, di imporre quantomeno nell'agenda parlamentare.

Province di Sherwood (perché questa riforma fa male)

Come noto, il governo Letta, malgrado la sua natura atipica e provvisoria, intende mettere mano profondamente alla Costituzione repubblicana.La maggioranza delle larghe intese, non scelta dall'elettorato, ritiene se stessa depositaria del diritto di trasformare l'architettura della democrazia italiana e per farlo rapidamente intende cominciare depotenziando l'articolo 138 della Carta fondamentale, quello che ne determina le procedure di modifica.Nella società si è messo in moto, però, un vasto movimento ostile a questo inedito decisionismo, sullo sfondo di uno scenario elettorale che ha sonoramente castigato le aree politiche ora unite nel governo e apparentemente convinte di poter rivedere l'assetto costituzionale come se il voto non avesse chiesto chiaramente altro al mondo politico.

Ciclopedonali o montagne russe?

In nome di qualche misterioso principio della tecnica ingegneristica stradale, negli ultimi anni si sono diffusi, anche in Trentino, marciapiedi o tratti ciclopedonali che sono come montagne russe per chi li percorre (camminando, pedalando, sulla carrozzina o spingendo un passeggino). Eppure gli utenti dei percorsi protetti non hano chiesto di andare al luna park, ma semplicemente di muoversi tranquillamente, non in un saliscendi continuo che - mi ...