Il Pelù nell'uovo

Gli 80 euro in busta paga sono un'elemosina? O sono altri i dubbi che devono venire di fronte al decreto Irpef?

di Giorgia_Cardini

Il dibattito in corso sugli 80 euro in busta paga da fine maggio, per effetto del decreto Irpef approvato dal governo Renzi, dimostra che in Italia accontentare qualcuno significa scontentare tutti.

Ma invece che perdersi dietro alle battute di un cantante (80 euro in busta paga, 960 in un anno, non sono un'elemosina ed è sciocco sostenerlo), il principale partito di maggioranza dovrebbe interrogarsi sull'equità del provvedimento.

In mancanza di risorse per dare a tutti qualcosa, è equo escludere da questa attribuzione i veri poveri, ossia gli incapienti e i pensionati al minimo?

E' equo dare 80 euro sia a chi guadagna 8mila euro lordi l'anno, sia a chi ne percepisce 24mila?

E' equo considerare il reddito personale e non quello familiare: ossia, è equo dare 80 euro sia a chi da single o da unico percettore di un reddito familiare ne guadagna 10mila sia a chi invece ha un compagno o una compagna (un marito o una moglie) che ne guadagna magari altri 40-50mila?

Le domande da porsi sono molte, anche più di queste, ed è giusto che se le pongano i cittadini elettori e chi dovrà convertire in legge questo decreto, ossia i parlamentari.

Senza perdere tempo in polemiche che sono armi di distrazione di massa.

Senza cercare il Pelù nell'uovo.

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