Violenza / Il progetto

Giulia Cecchettin, il padre Gino scrive un libro: «Desidero fare ciò che avrebbe fatto mia figlia»

Durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” ha presentato il volume “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, che ricostruisce il giorno in cui sua figlia non era tornata a casa e presenta poi il piano per istituire una Fondazione a supporto di chi opera contro le violenze di genere

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MILANO. Uscirà domani, martedì 5 marzo, in tutte le librerie «Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia», libro scritto da Gino Cecchettin (con l’autore Marco Franzoso e pubblicato da Rizzoli) dedicato a Giulia, studentessa di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta l’11 novembre 2023 a soli 22 anni.

Nata per lanciare un potente appello alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni, l’opera ricostruisce e ripercorre il giorno in cui l’uomo ha scoperto che sua figlia non sarebbe più tornata a casa, presentando poi il progetto per costituire una Fondazione che aiuti le associazioni contro le violenze di genere e a supporto delle vittime di femminicidio. «Questo libro fa parte di un progetto più ampio. Avevo pensato che dovevo far qualcosa, Giulia non si risparmiava ad aiutare gli altri, una delle cose che ho imparato è proprio quella di essere più di aiuto» ha spiegato Gino Cecchettin ieri sera (domenica 3 marzo) in diretta a Che Tempo Che Fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio su Nove.

«Quando tutto era finito, la voglia di chiudermi in me stesso era tanta - ha sottolineato - ma poi ho trovato forza grazie a Giulia. Ogni azione che faccio cerco di pensare cosa avrebbe fatto lei. Ho cercato di mettere nero su bianco cosa ho provato, le mie sensazioni. È forse il modo migliore di elaborare il lutto, si arriva prima all’elaborazione dei propri pensieri. Aiuta anche a lasciare qualcosa di utile per gli altri».

«Quando ti metti a scrivere provi a ricordare determinati episodi. Quel sabato è stato un sabato ordinario, nessuno avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo. Alla fine col senno di poi ti rendi conto che viviamo alcuni momenti senza prestare attenzione». Nel libro non viene mai citato Turetta, reo confesso dell’omicidio. «Ho voluto concentrarmi solo su Giulia - ha aggiunto il padre - con i genitori di Turetta ci siamo sentiti un paio di volte, l'ultima a Natale. Rinnovo a loro tutto il mio sostegno, perché ancora adesso stanno vivendo un dramma».

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