Politica / Quirinale

Mattarella: “Grazie a chi si è protetto, sprecare i vaccini un’offesa a chi non li ha”

Nel suo ultimo discorso-saluto agli italiani del suo settennato al Quirinale, il Capo dello Stato ha voluto ringraziare tutti i cittadini "per aver mostrato, a più riprese, il volto autentico dell'Italia", ovvero un volto laborioso, creativo, solidale

COVID L'ultimo bollettino trentino

ROMA. Speranza e ottimismo per il futuro, senza dimenticare quello che l'Italia ha passato e quello che l'Italia sta passando. Nel suo ultimo discorso-saluto agli italiani del suo settennato al Quirinale, Sergio Mattarella ha voluto ringraziare tutti i cittadini "per aver mostrato, a più riprese, il volto autentico dell'Italia", ovvero un volto laborioso, creativo, solidale.

Mattarella ha esortato a guardare "avanti, sapendo che il destino dell'Italia dipende anche da ciascuno di noi. Tante volte abbiamo parlato di una nuova stagione dei doveri. Tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo sottolineato che dalle difficoltà si esce soltanto se ognuno accetta di fare fino in fondo la parte propria". Una "parte" che gli italiani hanno saputo interpretare.

Mattarella, nel suo discorso, si è concentrato sulla tragedia della pandemia che ha sconvolto l'Italia e il mondo negli ultimi due anni. Un pensiero è stato rivolto, come nel 2020, a medici, sanitari, volontari e a quanti si sono impegnati per contrastare il virus, "fidandosi della scienza e delle istituzioni, adottando le precauzioni raccomandate e scegliendo di vaccinarsi. La quasi totalità degli italiani, che voglio, ancora una volta, ringraziare per la maturità e per il senso di responsabilità dimostrati".

Ed anche se le prove non sono finite, "non dobbiamo scoraggiarci, né abbassare la guardia" perché "abbiamo trovato dentro di noi le risorse per reagire, per ricostruire. Questo cammino è iniziato. Sarà ancora lungo e non privo di difficoltà".

"Ricordo — ha aggiunto il presidente - la sensazione di impotenza e di disperazione che respiravamo nei primi mesi della pandemia di fronte alle scene drammatiche delle vittime del virus. Alle bare trasportate dai mezzi militari. Al lungo, necessario confinamento di tutti in casa. Alle scuole, agli uffici, ai negozi chiusi. Agli ospedali al collasso. Cosa avremmo dato, in quei giorni, per avere il vaccino? La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche un'offesa a chi non l'ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla".

comments powered by Disqus