Salute / Il caso

Quei 690 operatori sanitari no-vax che ora rischiano la sospensione (in gran parte Oss, la maggior parte fuori dall’Azienda Sanitaria)

In Trentino conclusa la fase di appello, ora si passa alle lettere con lo stop: pochissimi fra i medici, moltissimi fra gli operatori, per chi non è dipendente pubblico il provvedimento verrà inviato al datore di lavoro

di Patrizia Todesco

TRENTO. Sono 690, per la maggior parte infermieri ed Oss, gli operatori sanitari che non hanno accolto l'ultimatum dell'Azienda sanitaria al vaccino. Le lettere inviate erano state 860 e in 170, qualcuno in maniera più convinta e altri meno, hanno accolto l'invito a presentarsi al centro vaccinale di riferimento e iniziare il ciclo.

Gli altri, invece, hanno accettato le conseguenze previste dal decreto legge 44 del aprile 2021 che ha introdotto l'obbligo per tutti gli operatori sanitari a vaccinarsi ai fini di «mantenere le condizioni di sicurezza nella cura e nell'assistenza» indicando che la vaccinazione costituisce un «requisito essenziale» all'esercizio della professione.In totale la percentuale di coloro che hanno accolto l'invito all'ultimo è stata del 19,76%, leggermente superiore alle aspettative considerato che il direttore generale Antonio Ferro, nei giorni scorsi, aveva parlato di un adesione del 10-15%.

Coinvolti nell'obbligo tutti gli operatori che svolgono l'attività nelle strutture sanitarie, nelle Rsa e nelle comunità pubbliche e private, in farmacie e parafarmacie e studi professionali.

Su 860 sanitari invitati, 172 erano dipendenti dell'Azienda sanitaria. 28 di questi hanno iniziato l'iter vaccinale mentre 144 non hanno accolto l'invito. In questo caso la percentuale è leggermente inferiore, supera di poco il 16%. In queste ore è in corso la consultazione della documentazione inviata da alcuni di questi per dimostrare di essere stati vaccinati altrove o di essere esenti per gravidanza aspettativa o altro. «Nelle lettera venivano dati tre giorni dall'appuntamento per inviare la documentazione - spiega il direttore generale Antonio Ferro - Con venerdì scadono quindi tutti i termini e lunedì scatteranno i primi provvedimenti».

Per quanto riguarda l'Azienda sanitaria invierà direttamente le lettere di sospensione o lo spostamento del soggetto ad altro incarico. Per i soggetti dipendenti di altre strutture la norma prevede che «l'azienda sanitaria locale competente accerti l'inosservanza dell'obbligo vaccinale e, previa acquisizione delle ulteriori eventuali informazioni presso le autorità competenti, ne dia immediata comunicazione scritta all'interessato, al datore di lavoro e all'Ordine professionale di appartenenza».

Nel caso degli Oss o di altre figure non hanno un ordine la comunicazione viene effettuata direttamente al datore di lavoro.

L'Azienda sanitaria sta anche verificando la categoria a cui appartengono i soggetti che non si sono presentati. La maggior parte sono Oss e operatori sanitari la cui copertura vaccinale dai recenti dati oscillava tra l'86 e l'89%. Decisamente minore il numero di medici. Il 95% di loro si era vaccinato già nella prima fase.

Ora rimangono da capire le prossime mosse delle persone che riceveranno le lettere e che a modo loro hanno già iniziato a manifestare il loro dissenso presso i punti vaccinali polemizzando con il personale in servizio, registrando le spiegazioni fornite dai medici o in rari casi presentandosi con un avvocato o un testimone che potesse confermare quanto stava accadendo.

In provincia di Bolzano, dove i provvedimenti sono già partiti, ci sono stati una serie di ricorsi al Tar. Nelle scorse settimane due ricorsi di sanitari sospesi dal servizio erano stati rigettati mentre il giudice del lavoro si era invece riservato di esprimersi in seguito su altri due ricorrenti, dopo l'esame dell'ulteriore documentazione fornita. Nel frattempo alla Asl è stato notificato un maxi-ricorso al Tar da parte di altri 68 operatori sospesi: l'udienza è in programma per metà settembre.

L'Azienda sanitaria dell'Alto Adige informa che sono ancora 2006 i non vaccinati fra il personale sanitario in Provincia di Bolzano. Inizialmente i non vaccinati (situazione ad aprile 2021) erano in totale 3.967 (Azienda sanitaria: 1.333; personale esterno: 2.634). Nel frattempo si sono fatte vaccinare 1.961 persone (Azienda sanitaria: 668; personale esterno: 1.293). Le persone che nel frattempo hanno ricevuto un appuntamento per la vaccinazione sono 1.305 (Azienda sanitaria: 571; personale esterno: 734). Attualmente sono 402 gli accertamenti in corso (Azienda sanitaria: 336; personale esterno: 66).

L'Azienda informa che i dati riportati sono da considerarsi provvisori, in quanto nella gestione della procedura risultano coinvolti tanti attori (Provincia autonoma di Bolzano, Azienda sanitaria, Ordini professionali, diversi datori di lavoro, et.al.) e perché le persone interessate possono aderire alla vaccinazione in ogni fase della procedura.

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