Economia / L’analisi

Imprese di stranieri in Trentino: sono oltre il 7%, continuano a crescere e hanno retto meglio la crisi della pandemia

Le più numerose? Quelle di albanesi e rumeni (soprattutto nell’edilizia), ma tante quelle svizzere (da figli di emigrati trentini ritornati poi in provincia): i dati della Camera di Commercio

TRENTO. Al 30 giugno scorso le imprese gestite da cittadini stranieri in provincia di Trento risultano essere 3.843. In base ai dati del Registro imprese della Camera di Commercio, elaborati dall’Ufficio studi e ricerche, rappresentano il 7,5% dell’intera base imprenditoriale del territorio (51.054 in totale) e risultano in aumento di 245 unità rispetto allo stesso periodo del 2020 (+6,8%).

Nonostante la loro incidenza sia inferiore rispetto a quanto rilevato nel Nord Est (11,5%) e a livello nazionale (10,5%), negli ultimi anni le imprese straniere hanno sperimentato una buona espansione, seguendo un trend di crescita pressoché costante. Rispetto al 2011 (primo anno di rilevazione per questo tipo di dati) sono cresciute, infatti, del 25,5%, a fronte di un calo del 2,9% del totale delle imprese provinciali.

Nei primi sei mesi dell’anno il bilancio tra aperture e chiusure di imprese straniere ha segnato un saldo positivo di 166 unità.

Dal punto vista settoriale, la quota più consistente (27,0%) opera nel comparto delle costruzioni; anche i settori del commercio (21,1%) e del turismo (13,7%, con particolare incidenza della componente legata alla ristorazione) rappresentano ambiti di attività di rilevante interesse per gli imprenditori immigrati.

Sotto il profilo della struttura organizzativa si conferma la prevalenza di imprese individuali che, con 2.690 unità, rappresentano oltre il 70% del totale delle imprese guidate da stranieri. Seguono le società di capitale (il 18,6%), le società di persone (l’11,0%) e le altre forme, fra cui si rilevano soprattutto le cooperative (lo 0,5%).

Tra i Paesi di provenienza degli imprenditori immigrati (con riferimento alle sole imprese individuali, le uniche per cui è possibile associare la nazionalità al titolare), quello più rappresentato è l’Albania, con 373 unità registrate alla fine del giugno scorso (il 13,9% del totale). Seguono la Romania con 303 imprese (l’11,3%), il Marocco con 230 (l’8,6%), la Svizzera (area dalla quale si è verificato un sensibile fenomeno migratorio “di ritorno” da parte dei figli di emigrati italiani) con 173 (il 6,4%), la Cina con 155 (il 5,8%) e, con numeri più contenuti, il Pakistan, la Macedonia e la Moldavia.

Gli imprenditori albanesi e rumeni risultano maggiormente presenti nel settore delle costruzioni, all’interno del quale rappresentano rispettivamente l’8,8% e il 5,2%. In ambito commerciale, le imprese straniere gestite da imprenditori di origine marocchina sono il 4,8% e quelle guidate da titolari cinesi sono l’1,7%.

Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri – Imprese individuali – 30 giugno 2021

Fonte: Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento

 

“I dati emersi da questa elaborazione – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – mettono in risalto la sostanziale tenuta dell’imprenditoria straniera sul territorio provinciale, un fenomeno che riflette segnali di integrazione reale, in quanto fondati e regolati da dinamiche economiche, piuttosto che da forme di assistenzialismo”.

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