Covid / Il caso

In Veneto vaccinano i diciottenni, nel Lazio i sedicenni. E in Trentino? Da oggi prenotazioni per gli over 40

Ruscitti: «Abbiamo chiesto le dosi che ci mancano». Ma intanto fra gli over 45 solo 10 mila prenotazioni su 40 mila aventi diritto, e la nostra provincia è in coda alla classifica nazionale

TRENTO. Venerdì in poche ore 330 mila diciottenni veneti si sono prenotati per il vaccino; ieri in Lazio è partita la «giornata aperta» per tutti i ragazzi dai 16 anni in su. E in Trentino? Il cronoprogramma del mese di giugno è ormai definito: lunedì 7 via ai 40-44 anni e indicativamente lunedì 14 via libera per tutti. Con una (grande) variabile: l'arrivo di dosi.

«Le abbiamo chieste e il presidente Maurizio Fugatti ha scritto una lettera», ricorda il dottor Giancarlo Ruscitti. C'è fiducia, quindi, che il governo possa incrementare le prossime consegne, non per fare un "regalo" al Trentino, ma semplicemente per pareggiare e compensare la disparità di trattamento avuta nei mesi scorsi, con la nostra provincia penultima a livello nazionale per il numero di vaccini consegnati in base alla popolazione.

Non si parla certamente di milioni di dosi, ma in questa fase anche qualche migliaio di fiale in più possono fare la differenza. «Se le dosi arriveranno siamo pronti ad aprire a tutti i cittadini.

Quindi: lunedì via libera a 40-44 anni e poi spazio alle prenotazioni per tutti, dai 12 ai 39 anni», ragiona Ruscitti. Frasi che portano alla considerazione che, dopo lunedì, non si procederà più per fasce d'età o categorie. Insomma, non ci sarà precedenza, ad esempio, per 35-39 anni o per operatori del turismo o del commercio oppure per gli studenti.

«Con le dosi in casa apriremmo definitivamente a tutti, anche perché la scienza ci dice che sotto una certa età non ci sono più fasce di rischio diverse».

Resta da capire la tempistica: indicativamente - spiega Ruscitti - parliamo della metà di questo mese, lunedì 14 potrebbe essere una data credibile nel momento in cui le dosi arrivassero. Migliaia e migliaia di nuove prenotazioni in pochi giorni non spaventano il numero uno del Dipartimento salute.

«Abbiamo una macchina rodata e pronta ad accelerare. È scesa in campo la cooperazione, abbiamo fatto i corsi ai farmacisti, abbiamo gli odontotecnici. Senza dimenticare tutte le strutture già presenti da mesi. Speriamo e confidiamo in una massiccia adesione: i vaccini stanno funzionando bene e proteggendo anche dalle varianti e i numeri delle ultime settimane ci dimostrano che chi è vaccinato non finisce in ospedale per il Covid».

La macchina è rodata (venerdì 5.225 somministrazioni), la benzina - i vaccini - pare essere in arrivo, non resta quindi che trovare i passeggeri. Tra i 40 e i 44 anni ci sono poco meno di 35 mila trentini, ma da questi vanno tolti personale sanitario e insegnante, forze dell'ordine e fragili, ovvero chi si è già vaccinato. Tra i 45 e 49 anni la platea potenziale era di circa 40 mila trentini, con 10 mila che si sono prenotati in poche ore (ma 30 mila che non l’hanno ancora fatto). Va anche detto che, procedendo a cinquemila vaccinazioni al giorno, quei 10 mila saranno protetti nell'arco di pochi giorni, tenendo conto che ci sono anche le seconde dosi da portare avanti in contemporanea e che occupano ogni giorno circa la metà degli "slot".

Dai 39 anni in giù, invece, ci sono circa 150 mila persone: anche in questo caso una (piccola) parte è già vaccinata, ma la platea è potenzialmente enorme. 

L'ultimo grafico Gimbe: il Trentino ultimo in Italia per vaccinazioni completate

 

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