L'ex ministra Brambilla: «Imperizia e dilettantismo, Fugatti non si azzardi a toccarlo»

«Il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti non si azzardi a toccare M49, reo soltanto di amare la libertà. Basta con atteggiamenti, e una politica, da Rambo che disgustano gli italiani e non risolvono i problemi». Così l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa), a proposito della notizia della seconda evasione dal Casteller di M49, l’orso catturato lo scorso aprile con una trappola tubo.

Al contrario della prima fuga, avvenuta nell’estate 2019, l’orso - ribattezzato Papillon dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa - «non ha scavalcato ma ha direttamente divelto la rete di ferro della "gabbia" in cui era rinchiuso».

Il nuovo successo di M49 - aggiunge Brambilla - è innanzitutto la prova definitiva dell’imperizia e del dilettantismo di chi ha dichiarato guerra a lui e a tutti i suoi simili. La provincia di Trento non ha perso l’occasione di evidenziare la sua totale incapacità nella gestione dell’orso. La sola idea di uccidere M49, per cui in passato il governatore aveva emanato un ordine di abbattimento, è indecente e priva di qualsiasi fondamento giuridic».

«La Leidaa e il movimento animalista che presiedo - osserva Brambilla - daranno dura battaglia, non solo contro Fugatti ma contro chiunque dovesse, in qualsiasi modo, rendersi responsabile della morte di M49: un gesto che sarebbe a dir poco criminale».

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