Boldrini e Grasso: subito il taglio delle indennità

I presidenti di Camera e Senato si tagliano lo stipendio del 30%. La decisione è stata annunciata alla prima riunione delle Conferenze dei presidenti dei gruppi eletti solo da qualche ora e che da subito indica la priorità assoluta di ridurre i costi della politica al 50% delle attuali spese. L'elezione dei capigruppo rappresenta anche un passaggio necessario per avviare le consultazioni 

I presidenti di Camera e Senato si tagliano lo stipendio del 30%. La decisione è stata annunciata alla prima riunione delle Conferenze dei presidenti dei gruppi eletti solo da qualche ora e che da subito indica la priorità assoluta di ridurre i costi della politica al 50% delle attuali spese.
L'elezione dei capigruppo rappresenta anche un passaggio necessario per avviare le consultazioni.
L'elezione ha registrato un confronto politico significativo, seppur a bassa intensità, nel Pd, e più animato in Scelta Civica.
Il Pdl ha scelto con un voto per acclamazione Renato Schifani al Senato e Renato Brunetta alla Camera, entrambi proposti da Silvio Berlusconi. Liscia è andata anche l'elezione dei due presidenti della Lega, Massimo Bitonci a Palazzo Madama e Giancarlo Giorgetti a Montecitorio, così come quella di Gennaro Migliore alla guida dei deputati di Sel (i senatori del partito di Vendola sono solo 7 ed entrano nel Gruppo Misto di cui però assumono la presidenza con Loredana De Petris).
Il Movimento 5 Stelle già nei giorni scorsi aveva scelto i propri presidenti, vale a dire Vito Crimi in Senato e Roberta Lombardi alla Camera.
Più vivaci sono state le cose in casa Democratica. In Senato Luigi Zanda aveva raccolto 75 firme a sostegno della propria candidatura e l'elezione è avvenuta poi per acclamazione. Alla Camera il segretario Pier Luigi Bersani ha proposto il giovane Roberto Speranza, 34 anni,«un giovane di lungo corso». Ma contro l'elezione per acclamazione si è alzato Luigi Bobba che ha chiesto il voto nel segreto dell'urna, secondo lo Statuto. E qui si sono registrati 200 consensi sui 284 votanti.
Analogo l'andamento in Scelta Civica. Il capogruppo al Senato, Mario Mauro, è stato eletto all'unanimità, mentre al Senato il Lorenzo Dellai ha prevalso con 30 voti su 45, con l'ala che fa capo a Italia Futura che gli preferiva Andrea Romano. La maretta ha portato pure ad una sospensione della riunione prima della conclusione positiva.
Nel tardo pomeriggio i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini, che si erano in precedenza incontrati, hanno riunito le due Conferenze dei capigruppo, tematizzando il taglio ai costi dei due rami del Parlamento. Tutti i gruppi hanno dato il loro consenso. Grasso e Boldrini hanno voluto dare subito un segnale tagliandosi del 30% lo stipendio e annunciando che analoga sforbiciata sarà proposta «per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, quali ad esempio i fondi per spese di rappresentanza».
Grasso e Boldrini hanno poi annunciato le riduzioni riguarderanno «il trattamento economico complessivo dei parlamentari, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa».
In particolare sarà proposta la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a piè di lista. Inoltre verranno pubblicati sui siti internet di Camera e Senato i dati di tutte le consulenze.
Infine i dipendenti. Ad essi, ha detto Boldrini, «sarà chiesto di usare la stessa sensibilità e disponibilità, dando concreti segnali di contenimento dei costi: sarà presto oggetto di dialogo con i sindacati».

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