l'Adige

Nuovo gruppo per Dellai «Ritorna il popolarismo»

Lo scisma neopopolare in Scelta civica si è tradotto nella nascita di nuovi gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, denominati «Per l'Italia». Ma quel nome è provvisorio, in attesa di verificare la disponibilità di altre opzioni che si richiamino al popolarismo, spiega Lorenzo Dellai, già capogruppo a Montecitorio della compagine montiana e ora in attesa di essere assegnato al medesimo incarico nella nuova formazione («mi attendo una conferma nella riunione che abbiamo in programma martedì»)

Dellai lascia Monti: «Adesso i popolari»

Venerdì è andata in scena un'assemblea rovente di Scelta Civica in cui si è consumata la rottura tra i montiani e i popolari. Il primo ad andarsene dall'assemblea, seguito tra gli altri da Andrea Olivero, Lorenzo Dellai, ex presidente della Provincia e capace di portare in Trentino il partito dell'ex premier Mario Monti a percentuali quasi doppie rispetto a quelle ottenute in Italia (quasi il 20% contro il 10% e poco più a livello nazionale). L'intervista all'ex presidente della ProvinciaI tuoi commenti

l'Adige

Ora i montiani vogliono la testa di Dellai

Non c'è pace per Scelta Civica e rischiano di non esserci in vista giorni tranquilli per Lorenzo Dellai: ieri l'ennesima spaccatura tra l'anima «popolare» e quella «montiana» del partito si è consumata con la sostituzione del capogruppo del Senato, dal «montiano» Gianluca Susta al «popolare» Lucio Romano. Ora nel mirino dei montiani, per «vendicare» Susta, c'è Lorenzo Dellai: viene data per certa la richiesta della testa «popolare» dell'ex governatore. Dellai da parte sua sembra già pronto a dar vita ad un gruppo autonomo e confluire nel «misto»

Dellai all'Antimafia, scontro in Scelta Civica

«Il collega Lorenzo Dellai - dice Andrea Vecchio (Scelta Civica) - è certamente un buon amministratore, ma non ha le competenze per presiedere la Commissione antimafia e finora non è neppure membro. La sua candidatura appartiene, dunque, alle peggiori pratiche della vecchia politica. Dellai viene da Trento, che vuol dire contributi a fiumi rispetto al resto d'Italia. Di conseguenza, da quelle parti, a gestire bene la cosa pubblica ci vuole poco, soprattutto se non devi contrastare la mafia». Salta così l'intesa su Dellai come candidato, con i parlamentari del Pd che hanno abbandonato San Macuto, determinando anche la mancanza di numero legale della Commissione per il voto

Dellai: avanti con Letta

«Il nostro voto di fiducia al governo Letta è un voto per la stabilità che intendiamo non come fatto tecnico ma come un bene comune del Paese faticosamente costruito e come condizione per realizzare un futuro migliore con un governo che non sia solo stabile ma virtuoso, con un orizzonte oltre il semestre italiano di guida dell'Ue e con un programma vasto». Lo ha detto nell'aula della Camera Lorenzo Dellai di Scelta Civica La maggioranza politica coesa (Patruno)La sconfitta di Silvio (Micheletto) I tuoi commenti