Dellai all'Antimafia, scontro in Scelta Civica

«Il collega Lorenzo Dellai - dice Andrea Vecchio (Scelta Civica) - è certamente un buon amministratore, ma non ha le competenze per presiedere la Commissione antimafia e finora non è neppure membro. La sua candidatura appartiene, dunque, alle peggiori pratiche della vecchia politica. Dellai viene da Trento, che vuol dire contributi a fiumi rispetto al resto d'Italia. Di conseguenza, da quelle parti, a gestire bene la cosa pubblica ci vuole poco, soprattutto se non devi contrastare la mafia». Salta così l'intesa su Dellai come candidato, con i parlamentari del Pd che hanno abbandonato San Macuto, determinando anche la mancanza di numero legale della Commissione per il voto

Dellai- "Il collega Lorenzo Dellai è certamente un buon amministratore, ma non ha le competenze per presiedere la Commissione antimafia e finora non è neppure membro. La sua candidatura appartiene, dunque, alle peggiori pratiche della vecchia politica. Dellai viene da Trento, che vuol dire contributi a fiumi rispetto al resto d'Italia. Di conseguenza, da quelle parti, a gestire bene la cosa pubblica ci vuole poco, soprattutto se non devi contrastare la mafia. Dellai, infatti, la mafia l'avrà vista al massimo al cinema. Credo che non si debba affidare una carica del genere per calcoli di palazzo. L'antimafia non può essere un giochino politico", lo afferma il deputato di Scelta Civica Andrea Vecchio.

 

- Stamane aveva preso quota la candidatura di mediazione di Lorenzo Dellai (Scelta civica) che aveva retto fino a pochi minuti prima dell'inizio della votazione a San Macuto. C'era stato però, poco prima della riunione, un attacco interno a questa candidatura arrivato da Andrea Vecchio (Sc) che l'aveva giudicata"politicamente inadeguata". Entrando a San Macuto Dellai aveva replicato a Vecchio e alle sue parole con un "sono solo questioni personali". I parlamentari che arrivavano per le votazioni erano in gran parte convinti del nome di mediazione anche se qualcuno mostrava tutta la fragilità di questa intesa con una battuta: "Ad ora questo è il nome ma tutto potrebbe cambiare in ascensore". Cosa che poco dopo si è puntualmente verificata perchè davanti alle divisioni diversi parlamentari del Pd hanno abbandonato l'Aula constatando che non c'era una intesa e neppure il numero legale per una votazione valida.

 

 

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