Cinquant'anni fa moriva Togliatti

«La mattina del 13 agosto 1964 Togliatti si sentiva affaticato, ma il pomeriggio volle andare lo stesso al campo dei pionieri di Artek. Ci andammo a piedi. Notai che era pallido, ma non mi parve in condizioni preoccupanti. Si sentì male durante lo spettacolo dei pionieri». Così  Nilde Jotti, la compagna di Togliatti, ricordava il momento in cui il leader indiscusso del comunismo italiano ebbe l'emorragia celebrale che di lì a qualche giorno lo avrebbe portato alla morte

Berlinguer, il comunista che amava Wagner

Con Enrico Berlinguer si rischia sempre di fare mitologia, agiografia, oppure semplicemente archeologia politica. Ora che siamo entrati nell’era renziana, sembra trascorsa un’era glaciale da quando c’era lui. Lui Enrico, non Lui Lui, il Palmiro Togliatti, reincarnazione italiana (con le dovute correzioni) di Lui Lui Lui, addavenì baffone Giuseppe Stalin. «L’Unità» - giornale fondato da Antonio Gramsci, l’altro sardo imprescindibile nella storia del Pci - è uscita con un supplemento di 96 pagine, in formato e carta quotidiano, che per 70 centesimi ci ripropone, trent’anni dopo la morte (11 giugno 1984, Padova) e a 92 dalla nascita (Sassari, 25 maggio 1922), un’analisi multidisciplinare del grande e amatissimo leader.