È morto a Roma Pietro Ingrao Il dirigente del Pci aveva 100 anni

È morto a Roma Pietro Ingrao, storico dirigente del Pci e presidente della Camera.

Nato a Lenola (Latina), frequenta il ginnasio a Santa Maria Capua Vetere e il liceo a Formia dove conosce gli insegnanti Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo che ne influenzeranno profondamente la formazione. Iniziata la sua attività anti-fascista nel 1939, aderisce al Partito Comunista Italiano nel 1940 e partecipò attivamente alla Resistenza partigiana. Al termine della seconda guerra mondiale diventa il riferimento indiscusso di un'area all'interno del PCI schierata su posizioni marxiste creative, molto attente ai movimenti della società. Rappresenta quindi "l'ala sinistra" del partito. Ininterrottamente deputato dal 27 settembre 1950, quando subentra al mandato del collega Domenico Emanuelli deceduto prematuramente, nonchè capogruppo tra il 1964 e il 72, è direttore del quotidiano l'Unità dall'11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957. In seguito entra nel comitato centrale del partito ed è il primo comunista a presiedere la Camera dei deputati dal 1976 al 1979.

Fra il 1989 e il 1991 è tra i massimi oppositori della svolta della Bolognina che porta allo scioglimento del PCI; al XIX e al XX Congresso del partito, nel 1990 e nel 1991, è tra i firmatari e i principali animatori ed ispiratori delle mozioni di minoranza che si opposero alla linea del segretario Achille Occhetto. Ingrao aderisce comunque al Partito Democratico della Sinistra dove coordina l'area dei Comunisti Democratici fino al 15 maggio 1993, quando annuncia infine l'addio al PDS. In seguito è un indipendente vicino al Partito della Rifondazione Comunista dal 1996, organizzazione alla quale aderirà formalmente solo il 3 marzo 2005.

 

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