Primiero / Il caso

Discarica di Imer, il comitato: "Depositati anche rifiuti speciali, documenti inviati a Procura e Noe". La Provincia: "Tutto regolare, da oggi stop ai conferimenti"

La critica: "I volontari hanno documentato fotograficamente decine e decine di sversamenti di grigliati, fanghi, sabbie...". Il bilancio di piazza Dante: "I monitoraggi effettuati hanno avuto esito positivo e ora possiamo avviare la fase di copertura e rinaturalizzazione del sito, in collaborazione con le autorità locali"

IL COMITATO Discarica di Imer, i residenti filmano tutto, «Ecco la grande schifezza»

TRENTO. La Provincia difende l'operazione e traccia un bilanzio positivo dell'impiego temporaneo della discarica di Imer dal novembre scorso ad oggi, ultimo giorno di conferimento di rifiuti nel centro in Primiero.

Ma il comitato che si opponeva alla riapertura dell'impianto traccia un bilancio di segno diverso: "La Provincia autonoma di Trento accumulava da mesi rifiuti speciali derivanti dalla depurazione delle acque reflue, per i quali non dispone tuttora di un'idonea impiantistica di trattamento. Ergo, li ha rifilati sotto copertura a Imèr e Monclassico, umidi o grassi che fossero", scrivono, in una nota, il Comitato delle famiglie della frazione Masi con i 3.000 firmatari della petizione popolare, il Codacons Veneto, l'associazione dei Pescatori di Primiero, i gruppi consigliari di minoranza dei comuni di valle. E spiegano di parlare per tutti coloro "che hanno subìto e provato a contrastare, senza risparmio di energie, un sopruso fuori scala rispetto a quello stretto lembo di terra posto all'imbocco della valle del Cismón, sovrastato da finestre e balconi delle case della piccola comunità residente, hanno ben poco da festeggiare".

I volontari del Comitato hanno infatti documentato fotograficamente "decine e decine di sversamenti di grigliati, fanghi, sabbie… hanno assistito a clamorose fumate di sacchi neri in avanzato stato di fermentazione e ad abnorme dispersione aerea di polveri, hanno filmato curiose operazioni di occultamento rapido di sacconi bianchi e rifiuti cimiteriali, ammirato la maestria degli operatori di escavatori cingolati a benna rovescia nello schiacciare rifiuti ingombranti (materassi, pneumatici, tapparelle, borse, etc.), hanno catalogato inerti di copertura di tutte le colorazioni e provenienze… molto spesso con l'indice ed il pollice pressati sulle narici per sopportare le considerevoli molestie olfattive.

Hanno pure raccolto clandestinamente campioni di quella mer**(canzia) ed hanno messo mano al portafoglio per pagare le analisi, passando tutto alla Procura della Repubblica ed al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Ma una parte della refurtiva è ancora disponibile per chiunque ne volesse reclamare la proprietà".

E proprio mentre il Comitato diffondeva la nuova denuncia, un comunicato della Provincia, oggi pomeriggio, spiegava che "la discarica in località Salezzoni di Imèr è arrivata al termine del periodo di coltivazione ed oggi è l'ultimo giorno di conferimento dei rifiuti, come previsto nell'accordo stipulato, ad aprile 2022, fra la Provincia autonoma e il Comune di Imer, sottoscritto dal Presidente Maurizio Fugatti e dal Sindaco di Imer Antonio Loss".

Nel sito, dal giorno della riapertura avvenuta l'11 novembre 2021, sono state conferite complessivamente circa 6.600 tonnellate di rifiuti urbani e speciali, un totale che risulta inferiore alle 8.000 tonnellate massime fissate nell'accordo.

"Siamo soddisfatti - sottolineano nella nota il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti e il vicepresidente e assessore all'ambiente, Mario Tonina - del lavoro svolto. I monitoraggi effettuati hanno avuto esito positivo e ora possiamo avviare la fase di copertura e rinaturalizzazione del sito, in collaborazione con le autorità locali".

Martedì scorso, 28 giugno, prosegue la nota, si è riunito presso la discarica il comitato di controllo composto dai tecnici provinciali di Adep e Appae da una rappresentanza consigliare del Comune di Imèr (con componenti sia di maggioranza che di minoranza) per verificare la situazione finale nel bacino della discarica, verifica che ha avuto esito positivo, anche in ordine ai monitoraggi ambientali svolti in tutto il periodo di coltivazione (che proseguiranno anche successivamente alla chiusura del sito).

Nei prossimi giorni prenderanno quindi il via i lavori per la copertura temporanea della discarica con materiali inerti. Seguirà la posa di teli impermeabili che garantiranno la corrivazione delle acque meteoriche, limitando la formazione di percolato; sopra i teli sarà infine collocato un adeguato strato di terreno per consentire un migliore mascheramento della discarica stessa con essenze vegetali; l'operazione sarà gestita dall'Agenzia per la Depurazione della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la ditta di gestione.

Successivamente, spiega ancora piazza Dante, verrà messa in opera - come previsto nell'accordo citato - la copertura definitiva (il cosiddetto "capping") a cura del Servizio opere ambientali dell'Agenzia provinciale per le opere pubbliche, la cui progettazione sarà effettuata in coordinamento con l'Osservatorio del paesaggio trentino ed il Comitato per la cultura architettonica ed il paesaggio. "L'obiettivo finale è di restituire al territorio un sito rimodellato e rinaturalizzato, integrato in un sistema di fruizione ambientale coerente con la vocazione turistica e ambientale del fondovalle del Cismon, all'ingresso della Valle del Primiero", conclude la nota.

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