Ferrovia elettrificata i soldi ci sono il rischio è l'impatto paesaggistico

L'elettrificazione della tratta ferroviaria della Valsugana potrebbe diventare realtà entro il 2026, ma per ora non sono previste alternative all'impattante «catenaria» che costeggerebbe l'asta della Valsugana e la zona laghi. Questa la notizia comunicata in consiglio comunale a Pergine dall'assessore alla mobilità Massimo Negriolli rispondendo a un'interrogazione della consigliera Marina Taffara (Pd).

«Attualmente sono disponibili circa 60 milioni di euro per l'intervento grazie al Piano operativo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, mentre nei finanziamenti legati alle Olimpiadi 2026 potrebbero essere disponibili ulteriori 28 milioni di euro (come si apprende dalla stampa) ma sul cui utilizzo siamo attualmente in attesa di indicazioni dalla Provincia - ha spiegato l'assessore Massimo Negriolli - importi che dovrebbero consentire il finanziamento del progetto di fattibilità per la tratta Trento-Bassano, la realizzazione del sistema di controllo marcia-treni (Scmt) sull'intera tratta, e l'elettrificazione da Trento fino a Borgo Valsugana Est. L'ulteriore finanziamento di 28 milioni sembra sia destinato all'acquisto di convogli elettrici o ibridi, soluzione da noi auspicata per motivi di carattere ambientale-paesaggistico ed economico. E' stato già istituto il tavolo di lavoro tra Provincia e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) con l'obiettivo di giungere al progetto di fattibilità entro quest'anno, al progetto definitivo nel 2021 e all'attivazione dell'opera nella tratta Trento-Borgo nel 2026». «È doveroso approfondire tutti gli scenari alternativi all'elettrificazione "tradizionale" con catenaria, elemento critico dal punto di vista paesaggistico - ha concluso Negriolli - ma ad oggi le informazioni disponibili prevedono solo l'acquisto di convogli con motore elettrico alimentato con linea aerea di contatto (catenaria) lungo l'intera linea».

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