Dalledonne si è dimesso Comune in mano a Galvan

di Massimo Dalledonne

Le dimissioni sono state firmate martedì a mezzogiorno: dopo 9 anni e mezzo, Fabio Dalledonne ha lasciato la carica di sindaco di Borgo. Lo aveva preannunciato da tempo, da quando aveva deciso di candidarsi alle elezioni provinciali del 21 ottobre con la Civica Trentina, lista di cui è stato tra i promotori. Ora il Comune è retto dal vicesindaco Enrico Galvan , che traghetterà il municipio fino alle elezioni, che dovrebbero svolgersi la seconda domenica del mese di maggio del 2019. 
«Questa mattina ho scritto a tutti gli uffici, ai dipendenti e ai consiglieri per ringraziarli della collaborazione che mi hanno dato - ha detto Dalledonne, prendendo commiato -. Perché i sindaci vanno, ma la struttura resta e quella che c'è qui a Borgo è davvero di qualità». 
Quando lo incontriamo, al suo fianco c'è l'intera giunta con il presidente del consiglio comunale Giacomo Nicoletti: «Con loro ho avuto uno splendido rapporto, ho dato e ricevuto tanto, una grande collaborazione mettendoci al servizio del paese con entusiasmo e passione. Ora lascio il comune in ottime mani». In consiglio Dalledonne c'è stato per ben 18 anni: metà all'opposizione, il resto da sindaco. 
Da oggi tornerà al suo lavoro, all'aeroporto militare di Istrana come primo maresciallo ai servizi logistici: «Manco da così tanti anni - ci racconta - ma la divisa va ancora bene. Tra qualche giorno, ci tufferemo in una nuova esperienza politica. In tutti questi anni ho sempre cercato di non confondere mai il mio impegno di amministratore con quello politico. In questo ufficio ci sono stato anche 15 ore di fila e, nelle ultime due legislature, qualche buon risultato lo abbiamo portato a casa». I lavori delle piazze, l'antisismica alle scuole medie, la rotatoria alla stazione intermodale e gli impianti fotovoltaici su tutti gli edifici comunali (Casa della Comunità esclusa), solo per ricordarne qualcuno. 
«Il mio rammarico più grande, però, è quello di non essere riuscito a vedere partire il cantiere delle nuove scuole elementari. È dal 2010 che ci stiamo lavorando, ma questi ritardi non dipendono da noi. La mia soddisfazione più bella? Essere riuscito, in queste due legislature, ad avere un rapporto schietto e sincero con i miei cittadini!». Dalledonne è sereno: «Per me è stato un periodo impegnativo, ho dato sempre il massimo ed è stata una bella scuola di vita». 
Dalla prossima settimana inizia una nuova avventura: «È stata una scelta condivisa con la mia famiglia, gli amici e la maggioranza. A 50 anni mi sento pronto per fare esperienze diverse. Dopo due legislature da sindaco - ci confessa - vorrei mettere a disposizione quanto appreso anche a livello legislativo. C'è tanto da fare, non mi tiro indietro e se serve una mano, come valore aggiunto, per far crescere e decollare questa valle, io ci sono». 
Fabio Dalledonne è diventato sindaco nel marzo del 2009. Da ieri ha passato il testimone a Enrico Galvan che, nei prossimi giorni, metterà mano, con un piccolo rimpasto, anche alla giunta comunale. «Mi dimetto da sindaco ma resto al mio posto nel Consiglio di Comunità. Se il 21 ottobre sarò eletto - rimarca Dalledonne - dovrò lasciare anche quell'incarico». E se dovesse andare male? «Tornerò a fare il mio lavoro a Istrana, continuerò il mio impegno in Comunità e, se la mia maggioranza me lo chiederà, a maggio sarei disponibile a fare la mia parte, come porta borraccia, per le due liste che mi hanno sostenuto in questi nove anni e mezzo». 
Da oggi, per alcuni giorni, la destinazione di Dalledonne sarà Istrana. Tra un mese e mezzo, però, potrebbe anche invertire la marcia. Non più verso Est, bensì a Ovest. Direzione Trento.

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