Fornace, destinazione Brasile

La comunità di Fornace ha incontrato una rappresentanza dei propri fratelli brasiliani, quegli eredi (siamo alla quarta generazione) di sangue «fornaso» salpato verso la speranza di vita d'oltre Oceano già dall'anno 1875. Così, il momento istituzionale nella sala consiliare del prestigioso Castel Roccabruna - complici pure il dialetto trentino adottato per gli interventi e la buona partecipazione di comunità - è vissuto sul filo conduttore di un grande abbraccio dall'emozione immensa. Perché «Sen masa contenti de eser chi. Ne sentin ancora taliani e trentini» dice Marildo Domingos Felippi (radici di Albiano), prefetto di Rio dos Cedros, la cittadina nel sud del Brasile (stato di Santa Catarina) che, al pari dell'altra comunità di Rodeio, ha avuto origini dall'emigrazione fornasa e trentina. Delegazione di una quindicina di persone hanno fatto tappa a Fornace, anche con il viceprefetto di Rodeio, Valcir Ferrari. Che pone grandi aspettative in quel «Patto di amicizia» firmato in agosto fra Fornace e Rodeio. Da questo patto devono scaturire forti le relazioni di approfondimento culturale fra le nostre comunità, aggiunge Ferrari. Serata condotta e moderata dal sindaco di Fornace, Mauro Stenico, che introduce gli ospiti attraverso la sintesi di un'emigrazione che è rivissuta attraverso le prime iniziative ufficiale avviate dall'amministrazione 23 anni fa. Ora, per Stenico, «Patto di amicizia» quale precursore di un auspicato gemellaggio che possa avere al centro degli interessi le nuove generazioni.  

 

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