Seregnano, rubato il rame dai loculi del cimitero

La «banda del rame» ha colpito ancora.

Ma, questa volta, non ha preso di mira i cavi su una linea ferroviaria o le bobine in rame di qualche azienda: si è spinta oltre, in tutti i sensi.

Hanno rubato al cimitero di Seregnano, frazione di Civezzano. Una grande quantità di lamine in rame - forse più di 200 metri quadrati - che componevano il rivestimento dell'ampia copertura in legno e la rifinitura perimetrale della stessa, della zona che ospita i loculi, nottetempo è stata divelta e fatta sparire.

Struttura che era stata realizzata negli anni 2002 e 2003.

Ad accorgersene per primi, nei giorni scorsi, alcuni residenti che si recavano al camposanto.

Certamente, l'appropriarsi dei beni altrui rimane sempre atto da condannare. Ma il furto ai danni della collettività, prendendo di mira un luogo così sensibile nonché degno del rispetto dovuto alla sua sacralità - a prescindere dal danno economico, comunque rilevante - diviene ancora più odioso, inaccettabile.

Che mortifica e rattrista gli animi pervasi da sensi di impotenza e vulnerabilità. E lo si percepisce dai commenti di una comunità - quella facente capo alla parrocchia di san Sabino - incredula, arrabbiata e offesa nel constatare come non esistano più limiti e freni alle fantasie dei ladrocini.

«Atto non solo increscioso, ma di una vergogna inaudita che fa capire come, con i furti dei tempi passati sul territorio comunale e nelle abitazioni, ancora non si fosse toccato il fondo di un degrado senza fine» aggiunge il sindaco di Civezzano, Stefano Dellai. Primo cittadino che nei prossimi giorni porterà in giunta l'ipotesi di spesa - circa 8.000 euro - per il ripristino della copertura. «Lo vogliamo fare in tempo utile per ridare dignità al cimitero prima della ricorrenza di Ognissanti».

Le lamine in rame sono state piegate e strappate dai loro ancoraggi, con conseguente danno alla stessa copertura in legno. I malviventi, vandali e ladri - probabilmente con l'ausilio di scale, tronchesi, avvitatori e leve del tipo «piede di porco» - devono avere potuto contare su un intervento in relativa sicurezza e tranquillità, essendo il cimitero di Seregnano in zona periferica, piuttosto distante dalle abitazioni. Bottino probabilmente ripiegato in rotoli e caricato su un camioncino, prima di prendere il largo verso l'ignoto.

Immediata, comunque, la denuncia presentata dal Comune al comando dei carabinieri di Civezzano che ha avviato le indagini.

Camposanto posto su un dosso, in adiacenza alla strada che porta verso la grande croce in località detta «Triangol» e che prosegue poi in leggera salita fino alla cappella votiva del «Capitel dei Seregnani». Quest'ultimo già sul territorio di Fornace, con strada che continua fino al paese del porfido.

Sul tema - purtroppo sempre più attuale - della sicurezza del territorio, anche attraverso deterrenza e prevenzione, il sindaco Dellai conferma che Civezzano aderisce al recente progetto promosso dalla Comunità di Valle che prevede la posa di telecamere a controllare i punti nevralgici e sensibili sul confine del proprio territorio, usufruendo del trasporto dei dati attraverso le condotte della fibra ottica.

Progetto totale di Comunità dal costo di 200.000 euro, comprese, per Civezzano, tre postazioni di controllo che saranno posizionate in adiacenza ai confini del territorio. Vale a dire, sulla Supervalsugana nei pressi della «Mochena», sulla strada dei Forti verso Cognola e in zona Sant'Agnese-Santa Colomba. Poi Civezzano procederà in proprio con altri punti di controllo.

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