Acciaieria verso il fallimento «Il paese spaccato a metà»

Le parole del sindaco di Borgo: «Dopo 40 anni si è venuto a creare un fattore sociale molto complesso»

Dopo la notiza dell'imminente fallimento dell'Acciaieria Valsugana che fa capo alla Leali Steel, prende la parola il sindaco di Borgo Fabio Dalledonne, che parla del «problema lavoro» ma anche di una comunità dove non manca chi da tempo combatte contro l'inquinamento correlato ai fumi (dei camini e secondari) della fonderia. Il Comitato 26 Gennaio sta raccogliendo procure per procedere con un'azione legale per disastro ambientale.

«Inutile girarci intorno - dice il sindaco - Borgo Valsugana è un paese spaccato a metà, tra favorevoli e contrari al mantenimento in loco dello stabilimento.

Dopo 40 anni si è venuto a creare un fattore sociale molto complesso».

«Che vuole che dica? Sono preoccupato per gli scenari futuri che abbiamo davanti, sicuramente non saranno di facile soluzione» dice Dalledonne, primo cittadino dal 2009.

Alcune settimane fa aveva incontrato il nuovo direttore dello stabilimento, l'ingegnere Sergio Carnale. «Anche in quell'occasione ho ribadito che, come Comune, faremo i cani da guardia all'azienda.

Oggi abbiamo davanti due possibilità: il fallimento o l'acquisizione. Nel primo caso - continua il sindaco - dovrà essere la Provincia a farsi carico del problema e non lasciarci soli, come territorio. Se dovesse arrivare un nuovo proprietario, chiunque sia è bene sappia che noi non molleremo la presa e chiederemo sempre più massicci controlli per monitorare le emissioni nell'aria e nell'ambiente».

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