Ha un nunchaku da kung fu A processo: «È solo sport»

Trentenne di Ivano Fracena davanti al giudice

Un trentenne di Ivano Fracena è finito a processo perché nello zainetto trasportava un nunchaku, un'arma tradizionale diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale, costituita da due corti bastoni uniti da una breve catena o corda.

I bastoni da kung fu, resi celebri dai film di Bruce Lee, per il nostro ordinamento sono armi improprie.

Se il proprietario le porta in giro senza giustificato motivo, come potrebbe essere allenarsi in palestra, rischia una condanna per violazione della legge 110 del 1975.

Il giovane della Valsugana, difeso dall'avvocato Vasco Chilovi, lo ha imparato a sue spese. Il giovane venne fermato nel pomeriggio del 6 febbraio scorso dai carabinieri in seguito ad una segnalazione che indicava una persona sospetta nei dintorni della stazione ferroviaria di Villazzano.

Appeso allo zainetto del trentenne c'era un coltello a serramanico, mentre all'interno c'era il nunchaku. Il giovane spiegò che il coltello gli serviva per lavoro mentre i bastoni da kung fu li usava a scopo sportivo. Giustificazioni che non hanno evitato il rinvio a giudizio.

Per le armi improprie il giudice deve valutare caso per caso la situazione di tempo e luogo per verificare se il loro possesso integrasse il reato.

L'imputato dovrà cioè dimostrare di detenere il nunchaku solo per motivi sportivi.

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