Un bar per cani e libri per umani a San Martino

Nuove strutture turistiche: si pensa anche ai migliori amici degli uomini

di Manuela Crepaz

San Martino di Castrozza si dota di «dog bar», un bar per cani. Una proposta originale, perché mancava proprio. Interamente in legno chiaro, con un bel tettuccio rosso che invita alla visita, la struttura contiene due capienti ciotole da quattro litri, piene d'acqua. Indubbiamente attira l'attenzione, non solo dei padroni che portano a spasso i loro amici a quattro zampe, ma anche dei semplici curiosi. È infatti alta un metro, profonda 60 centimetri e larga un metro e trenta.

L'idea è venuta alla proprietaria dell'hotel Regina, Carla Scalet, che ha commissionato il progetto all'architetto Marco Toffol. I lavori sono poi stati affidati al falegname Narciso Bettega, della Gobbera. Si dovrà attendere il giudizio canino? il dog bar è stato posizionato ieri, davanti all'albergo Regina -, ma non ci sono dubbi che dopo una bella passeggiata nella ridente località, i cani non faranno i difficili, anche perché viene assicurato che l'acqua sarà cambiata almeno due volte al giorno.

Il «dog bar» si trova proprio lungo la via principale. Il bello è che non è solo per i clienti dell'albergo, ma per tutti i passanti lungo la via Passo Rolle. All'interno, c'è pure un cassettino distributore di sacchettini per gli escrementi. Il Comune ringrazierà?

Se poi si prosegue lungo la strada laterale, si arriva al «rock garden», non tanto il giardino roccioso, quanto il giardino dedicato alla montagna, da cui si ammira uno spettacolo unico sulle Pale di San Martino. Lì si trova un altro bel servizio, questa volta per gli amanti della lettura, visto che a San Martino manca una biblioteca: una «little free library», registrata presso l'organizzazione internazionale con il numero 16044. Piccina, di costruzione artigianale come il «dog bar», proprio un bijoux. 

Contiene una ventina di libri che si possono prendere liberamente, leggere con calma e ricollocare all'interno. Preso un libro dalla biblioteca in miniatura, se ne lascia lì un altro, affinché chi arriva dopo non la trovi vuota. L'idea della biblioteca mignon è venuta anche alla Cooperativa di Imèr, prima in assoluto a Primiero: una bella casetta di legno all'interno del punto vendita, molto apprezzata e in piena attività.

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