Torna il sogno di riaprire la strada della Val Careta

Il progetto è del 2013. Dalla pineta di Caldonazzo si arriverebbe in prossimità del capitello di S. Antonio, nel comune di Lavarone

Il progetto è del 2013. Recuperare l’antica strada della Val Careta (nelle foto di Andrea Bonalda) , che dalla pineta del paese arriva in prossimità del capitello di S. Antonio, nel comune di Lavarone. Nei secoli scorsi era una strada di collegamento, oggi un sentiero, comunemente chiamato della Stanga, che potrebbe diventare un collegamento ciclabile tra la Valsugana e tutti i circuiti presenti sull’altopiano di Folgaria. Ma è chiuso da anni per rovinose frane che ne hanno portato via alcuni tratti.

L’idea arriva dal comune di Caldonazzo, promotore tre anni fa, assieme alle amministrazioni di Lavarone e di Calceranica al Lago, di un primo progetto di recupero. Lo fa l’assessore all’ambiente Matteo Carlin con l’approssimarsi della costituzione del GAL Valsugana all’interno del progetto europeo Leader 2014-2020. Ancora oggi la via è in buona parte ben conservata ma alcuni tratti - come si legge nella relazione tecnica - sono ricoperti di frammenti di roccia, disgregatasi dalle pareti sovrastanti. Una strada, quella della Val Careta, meta di tanti turisti con una bella panoramica sulle sottostanti rupi della Valle del Centa. Tre anni fa era previsto un investimento di circa 2 milioni di euro per sistemare alcuni terreni friabili ed instabili e realizzare delle opere di consolidamento sull’intero tratto. I tre comuni, ieri come oggi, sono ancora dell’idea di mettere a disposizione il sentiero anche agli equituristi ed alle mountain-bike. E non solo. C’è anche la possibilità di recuperare un manufatto storico, presente a metà del sentiero (l’antica Osteria della Stanga), dismesso dopo la metà del secolo scorso. Un vecchio edificio che potrebbe venire recupero come luogo di sosta e di riparo per i fruitori del sentiero.

Caldonazzo ci crede e rilancia l’idea coinvolgendo non solo gli altri due comuni ma nella speranza che l’iniziativa possa interessare anche tutti le amministrazioni degli Altipiani. Un progetto ambizioso che, se  realizzato, e non sarà facile, avrà bisogno di una costante manutenzione della strada e dei manufatti. I tre comuni, a suo tempo, pensavano di affidarsi ad una organizzazione cooperativistica. E di far pagare, come si faceva una volta, un pedaggio ai fruitori del sentiero. Pochi  euro per salire dalla Valsugana a Lavarone.

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